Lo scenario per il secondo turno delle elezioni a Bologna era quasi sicuro, ma non scontato. Il sindaco uscente e candidato del Pd Virginio Merola sfida la consigliera leghista Lucia Borgonzoni, sostenuta dal centrodestra. Al primo turno ha votato il 59,72% dei bolognesi. Ma i democratici non dormono sonni tranquilli. Il 5 giugno Merola ha ottenuto 68.749 voti, senza nemmeno sfondare la quota del 40% delle preferenze (39,4%). Borgonzoni è la sorpresa emiliana di queste amministrative 2016 e ha guadagnato oltre il 22% di preferenze superando il 5 stelle Massimo Bugani, che ha conquistato il 16,5%.
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Il 10,43% ottenuto da Manes Bernardini al primo turno peserà sul ballottaggio tra Merola-Borgonzoni. Lui, ex Lega e oggi leader del movimento civico ha dichiarato sui social: «Non cerchiamo accordi sottobanco, ma un apparentamento a tutti gli effetti di legge sulla base di un accordo trasparente su alcuni punti programmatici, che dovrà avvenire entro sabato, data di scadenza del termine ultimo». Matteo Salvini tornerà a sostenere Borgonzoni il 17 giugno mentre Merola ha ripreso il tour elettorale nelle periferie (che hanno dato il maggior segnale di delusione per il Partito Democratico).
13 giugno – Per gli ultimi giorni di campagna il centrodestra scende in campo per Lucia Borgonzoni. A sostegno della candidata della Lega domenica arriveranno Renato Brunetta che, alle 16.30, terrà una conferenza stampa all’hotel Corona D’Oro. Giovedì sera Daniela Santanchè presenterà il suo ultimo libro e in piazza, il giorno dopo, è atteso Matteo Salvini. Nessun big Pd per Merola che punta invece a convincere gli indecisi.
10 giugno – Non c’è accordo con Lucia Borgonzoni e così Manes Bernardini lascia liberi i suoi 18.000 elettori per il ballottaggio. Per il 19 giugno Bernardini però fa capire come vota: «Il voto è segreto, ve lo dico il 20. Ma fornisco un indizio: io sono sempre per il cambiamento e le novità. Chi ha parlato di accordi col Pd non ha capito niente, noi siamo alternativi al 100%». Chiaro no?
7 giugno – Il risultato di Federico Martelloni con la Coalizione Civica – la formazione della sinistra-sinistra bolognese allargata alle civiche – è stato tra i migliori per quell’area in tutta la penisola: 7%. Un bottino di voti che non a casa viene corteggiato da Merola per il ballottaggio. Ma da Sinistra non arrivano segnali positivi: «Non c’è spazio per interlocutori come la destra della Borgonzoni e sono tutt’altro che scontati gli accordicchi con il Pd. Questa città non si consegnerà alla destra, continueremo a discutere della città che vogliamo. Credo a questo punto che la campagna elettorale noiosa sia stata quella degli altri, il nostro è un buon risultato visto che ci davano al 4 per cento. Il grande sconfitto è il PD di Renzi».
Erano nove i candidati sindaco per queste elezioni. A Bologna corrono per il ballottaggio il sindaco uscente Virginio Merola (Centrosinistra) sostenuto dal Pd e la leghista Lucia Borgonzoni (Centrodestra). Restano fuori dal secondo turno il 5 stelle Massimo Bugani (M5S) e liste civiche, compresi Bernardini e Martelloni.
Le elezioni a Bologna hanno infranto il sogno del Pd di riconquistare subito la città delle Due Torri al primo colpo. Secondo i sondaggi pubblicati prima del divieto, il sindaco uscente Pd Virginio Merola dovrebbe esser in vantaggio. Eppure i sondaggi, che nelle settimane prima del voto lo davano al al 50%, hanno deluso le aspettative. La presenza capillare del leader della Lega Nord Matteo Slavini potrebbe alzare le percentuali per Borgonzoni.
Quando si vota? La data del ballottaggio è stata già decisa da tempo. I seggi saranno aperti soltanto per la giornata di domenica 19 giugno, dalle 7 alle 23.
Come si vota? Il secondo turno sarà una sfida tra i due candidati che hanno ottenuto la percentuale di voti maggiore, seppur senza raggiungere il 50% dei voti. A Bologna si vota tra Virginio Merola per il centrosinistra e Lucia Borgonzoni per il centrodestra. Nei comuni con un numero di abitanti maggiore a 15mila, come nel capoluogo emiliano, sarà eletto il candidato sindaco che avrà ottenuto più voti validi.
Gli elettori riceveranno soltanto una scheda riportando i nominativi dei due sfidanti. Tutti gli aventi diritto possono votare, anche chi non ha votato al primo turno. Basterà presentarsi al proprio seggio con un documento di riconoscimento e la tessera elettorale (qui vi spieghiamo come sostituirla se deteriorata, smarrita o piena).
I diciottenni che non avevano compiuto il diciottesimo anno d’età prima del 5 Giugno 2016 – data del primo turno – non potranno comunque votare. Questo perché il ballottaggio viene considerato collegato al primo turno. Ha diritto di voto solo chi è certificato come valido per il primo turno. L’elettore vota tracciando un segno sul rettangolo contenente il nome e cognome del candidato sindaco scelto sotto il quale sono riprodotti i contrassegni delle liste collegate.
Entro sette giorni dal primo turno i candidati potranno dichiarare di essersi “apparentati” – ovvero collegati, ndr – con altre liste.
(in copertina foto ANSA)