Qualche giorno fa è stato presentato a Rimini il candidato sindaco del Movimento 5 stelle per le comunali: il giovane avvocato penalista Davide Grassi. Guai però a parlare di ufficialità. Perché anche se alla conferenza stampa hanno partecipato l’eurodeputato Marco Affronte e la deputata Giulia Sarti a mettere i bastoni fra le ruote è l’ex moglie di Beppe Grillo, Sonia Toni.
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Sonia Toni, la cui possibile candidatura a Rimini riempiva i giornali locali qualche mese fa, non usa mezze parole con i compagni di Movimento:
Il gruppo proprietario del M5S di Rimini presenta ufficialmente il proprio candidato sindaco come M5S, fregandosene dell’assenza della certificazione che non li autorizzerebbe a farlo. Se volessero rispettare le regole dovrebbero presentare il sig.Davide Grassi senza usare il nome e il simbolo del M5S. A proposito: ma a Grassi, questo piccolo particolare, glie lo avranno detto? Forse sì, forse no ma, di solito, chi accetta una candidatura a sindaco si informa sulle regole che gestiscono il gruppo nel quale dovrà candidarsi e soprattutto se questo gruppo politico risponde al nome di Movimento 5 Stelle, che non ha niente a che fare con le modalità di gestione dei soliti vecchi partiti che tutti conosciamo.
Risultato? Nel riminese rischiano di palesarsi due liste a 5 stelle. Anche perché, come riporta il Resto Del Carlino, l’ex moglie di Grillo potrebbe non metterci la faccia ma starebbe vagliando una candidatura per fermare Grassi (che un tempo presentò e poi ritirò la sua corsa per Antonio Ingroia): quella di Luciano Baglioni, vice capo della Squadra Mobile della Polizia di Rimini, l’uomo che fermò la banda dei Savi l’incubo della Uno bianca.
Un bel pasticcio quello riminese in cui anche il leader M5S, Beppe Grillo, ha provato ad intervenire. Non a caso, qualche giorno fa, dopo la conferenza riminese, è apparso sul blog un post in cui il genovese ha messo un freno alla situazione delle liste locali: «Le liste per le comunali non ancora certificate non possono usare il simbolo del M5S e non possono presentarsi come tali, altrimenti saranno formalmente diffidate dal farlo». Un avviso, probabilmente, a Grassi e ai parlamentari che lo sostengono. Non solo. Sempre Grillo è tornato sull’argomento, con un’altra indicazione:
Da oggi a tutela del Movimento 5 Stelle non verranno certificate liste con persone che hanno corso contro il Movimento 5 Stelle in precedenti elezioni per tutti i capoluoghi di regione e di provincia
Questo ultimo comandamento rischia di creare seri problemi alla lista di Bugani a Bologna dove corrono Dario Pattacini (un tempo candidato con l’Idv nel 2009) e Antonio Landi (candidato con Bologna capitale nel 2011). C’è chi però, a Bologna, sostiene invece l’esatto contrario. «Ha specificato “da oggi”, così lo blinda». Max Bugani però sta valutando l’esclusione dei due dalla lista. Uno vale uno. A modo suo: basta che scongiurare l’incubo del doppio (e sgradito) candidato.
(in copertina Grillo a Bologna per il Vday, ANSA/GIORGIO BENVENUTI)