Regolamento modificato, così come il Non Statuto. Oltre 87 mila iscritti del Movimento 5 stelle hanno scelto il cambiamento in quella che è sembrata, al tempo, una modifica ad Pizzam (ovvero dedicata tutta al sindaco ribelle Federico Pizzarotti). Peccato però che non sia stato raggiunto il quorum necessario per evitare nuovi procedimenti penali.
Ci vuole una premessa. Beppe Grillo non aveva indicato alcun quorum nella votazione. Oggi con oltre 87 mila votanti su 135.023 abilitati si giustifica così:
Il MoVimento 5 Stelle è sempre stato contrario alla logica del quorum. Per noi chi partecipa e si attiva conta e ha il diritto di prendere le decisioni. In ogni caso ha votato la maggioranza assoluta degli iscritti.
Bene: il problema è che c’è bisogno del 75% del totale degli iscritti per poter blindare decisioni simili nelle aule di un tribunale. Questo perché – come sottolineava Repubblica ieri – la questione quorum è diventata uno strumento per le cause degli ex grillini.
Ma da dove nasce la questione quorum? L’attuale regolamento prevede una soglia assai più bassa: “Un terzo degli iscritti”, recita. Un gruppo di espulsi napoletani, però, ha portato la questione in tribunale. “Con un’ordinanza cautelare – spiega il loro legale, Lorenzo Borrè – il giudice ha stabilito che il regolamento non è valido. E che in assenza di regole sulle modifiche statutarie vale il codice civile, che richiede il parere del 75% degli iscritti alle associazioni non riconosciute per rendere valida ogni revisione“.
Per adesso nella galassia grillina prevale soprattutto l’imbarazzo: “Non voglio parlare di noi ora”, dribbla la questione Danilo Toninelli. L’unica che si espone è Roberta Lombardi: “Vedremo cosa succederà in tribunale, se le nuove regole non dovessero passare. Finora i giudici non sono entrati molto nel merito”. Il dubbio, però, si è ormai fatto strada: “Per le modifiche serve il 75% ammette il deputato Vittorio Ferraresi – credo l’abbiano detto i giudici”.
«Oltre il 90% di chi ha votato – spiega oggi Grillo sul blog – si è espresso a favore dell’aggiornamento del Non Statuto e del Regolamento e più del 70% per il Regolamento nella sua versione con le espulsioni. Faremo in modo che questa chiara volontà venga rispettata in ossequio alle leggi attuali: i nostri avvocati sono già al lavoro per questo». E ci sarà molto su cui lavorare alla luce delle normative nazionali. Grillo negli ultimi punti spiega come il mondo non sia ancora pronto al Movimento 5 stelle:
Processi, burocrazie, codici e codicilli non possono fermarci perché siamo uniti e compatti verso lo stesso obbiettivo. Il MoVimento 5 Stelle trova difficoltà a essere riconosciuto dalle leggi attuali perché la sua struttura e organizzazione è molto più innovativa e avanzata di quelle regolamentate dai codici. Proprio per questo il nostro caso è destinato a fare giurisprudenza.
Vediamo chi farà scuola. Certificazioni sul blog a parte.
(foto ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)