Di Maio ha rinunciato al confronto TV su ordine di Beppe Grillo. Lo scrive il Quotidiano Nazionale in un pezzo di Elena Polidori.
«Se Renzi fosse rimasto sopra il 20% – spiegava ieri una fonte interna al Movimento – non avremmo avuto problemi a confrontarci, ma dopo questo risultato, è chiaro che Renzi non è più il nostro competitor, non è più il leader del Pd». La decisione di riprendersi il guanto della sfida lanciato verso Renzi poco prima delle urne è maturata dopo che alcuni tra i tanti ‘suggeritori’ della comunicazione grillina hanno parlato di ‘errore’ e di ‘mossa avventata’ di Di Maio, sottolineando che «la vera gara per le prossime elezioni sarà tra centrodestra e M5S, il resto è solo tempo sprecato». Lo stesso Grillo, si racconta, alla fine ha fatto pressione su Di Maio perché accogliesse questi suggerimenti». Il retroscena del Quotidiano Nazionale ha aspetti di credibilità: oltre all’affidabilità della testata, la macchina della comunicazione del M5S è molto organizzata.
La catena di comando è presidiata da sempre da Beppe Grillo e dalla Casaleggio Associati, che hanno indicato responsabili comunicazione di loro sicuro affidamento. Da tempo il loro uomo di fiducia è Rocco Casalino, responsabile comunicazione del gruppo M5S al Senato e coordinatore di tutta la comunicazione dei 5 Stelle a livello locale. La strategia di Grillo e M5S ha un senso. Di Maio non deve più competere con Renzi e il PD, ma col centrodestra. A livello nazionale è evidente come le due forze favorite per le prossime elezioni politich siano la coalizione di Berlusconi e Salvini e i 5 Stelle. Il PD potrebbe, forse, tornare competitivo solo se ricucisse con le forze uscite alla sua sinistra. Per questo motivo la rinuncia di Di Maio al confronto TV con Renzi, per quanto grottesca e goffa, appare sensata dal punto di vista della strategia politica.
Foto copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO