Di Maio difendeva con convinzione i richiedenti asilo, posando con loro e invitando, attraverso il meetup del M5S di Pomigliano d’Arco, ad aiutarli.
CHI SONO? Sono 50 ragazzi provenienti dall’Africa subsarahiana (il più piccolo ha 18 anni), per sfuggire alla guerra nei loro paesi sono emigrati in Libia dove hanno lavorato per qualche anno. Poi la Nato ha deciso di scatenare il Far-west anche lì e per evitare l’arruolamento coatto di Gheddafi sono scappati per mare. Il loro barcone è arrivato a Lampedusa in agosto, non sapevano neanche dove fossero approdati. Da lì sono stati portati in Puglia ed infine con un pullman, in 50 sono arrivati all’hotel Valleverde di Pomigliano (quasi tutti scalzi)… IL COMUNE si è fatto vivo solo una settimana fa. Di ritorno dalle vacanze forse, l’Assessore Colombrino ai Servizi Sociali si è presentata all’albergo con due mediatori culturali arabi (!!!), comprendendo subito di aver fatto un buco nell’acqua: questi ragazzi vengono dalla Libia, ma sono tutti originari dell’Africa subsahariana, erano emigrati in Libia, quindi parlano inglese e francese e con la cultura araba non c’entrano nulla!…Sotto lo sguardo attonito dei cittadini volontari che ormai sono di casa al valleverde, l’assessore e gli inutili mediatori arabi, hanno cominciato a sfoggiare il loro “inconscio frasario leghista”: “…le 50 unità….” oppure “…i clandestini…” erano le espressioni “studiate attentamente” per l’occasione. Fatta la passerella, sono spariti nel nulla da dove erano venuti.
Dopo le critiche al leghismo anti migranti dell’amministrazione comunale l’invito all’accoglienza e alla solidarietà del M5S di Pomigliano d’Arco era molto forte. Sono toni molto diversi dagli attuali di Di Maio, che ha rappresentato la svolta, mediatica, dei 5 Stelle verso posizioni conservatrici su immigrazione e accoglienza.
COSA CHIEDONO? Tanta compagnia e amicizia, glielo leggi negli occhi. Chi può li vada a trovare periodicamente, gli parli, stia insieme a loro, gli insegni un pò di italiano. Sono persone (non unità) che hanno perso le famiglie o le hanno lasciate lì per scappare dai rastrellamenti di Gheddafi. E nonostante questo sorridono, vogliono vivere. Facciamogli sentire la nostra vicinanza altrimenti, in preda alla disperazione, saranno attratti dalle pratiche illegali del nostro territorio.
COSA SERVE? Si sta organizzando un punto di raccolta dei beni, per ora esiste solo quello virtuale (ovvero il gruppo facebook, iscrivetevi). Cercheremo prima di accumulare tutto quello che serve per poi portarglielo (così da evitare ingiustizie). Aggiorneremo questo post periodicamente con indirizzi, elenchi di indumenti (servono gli invernali) e beni necessari ai ragazzi. Riconoscono come loro “coordinatore” un ragazzo di nome Godwin, quindi se volete portare qualcosa al Valleverde chiedete di lui o lasciate alla reception.