Paola Severino, ministro della giustizia del governo Monti, si è laureata con lode nel 1971 a La Sapienza, Roma. Allieva eccellente in giurisprudenza ha collaborato con Giovanni Maria Flick. È sposata con Paolo Di Benedetto, ex commissario Consob ed ha una figlia. Dopo la carriera di professore associato di diritto penale è stata Preside nei primi anni duemila della Facoltà di Giurisprudenza alla LUISS, istituto di cui dal 29 maggio 2006 è Vice Rettore.
Nella sua carriera ha difeso Romano Prodi nel processo sulla vendita della Cirio, ma anche Salvatore Buscemi nella strage di via d’Amelio. Con difese di eccellenza, è ricordata anche per aver assistito l’Unione comunità ebraiche durante il processo al nazista Erich Priebke.
Dal 1997 al 2001 è stata Vicepresidente del Consiglio della magistratura militare, prima donna in Italia a ricoprire tale ruolo. Durante il suo ministero ha creato la cosiddetta “legge Severino” (D.Lgs 235/2012), che prevede l’incandidabilità e il divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo a chi ha sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.
PRO :
Ha realizzato una delle più importanti leggi in Italia in tema di condanna e cariche elettive.
CONTRO:
Non è una figura abbastanza politica ma ha il consenso dei popolari.
(in copertina Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)