Le accuse al presidente della Camera nel sito che porta il nome di gaetano Saya
Sul sito che porta il nome di Gaetano Saya, capo degli ultranazionalisti italiani (ma che appartiene a terze persone giuridiche, residenti negli Usa) , come ama definirsi, è stato appena pubblicato un post dove, scosso per l’intervista concessa da Gianfranco Fini a PiazzaPulita e per qualche parola detta nei suoi confronti, se la prende con il presidente della Camera:
Gaetano Saya, il Nostro Capo sarà pazzo…molte volte i pazzi cambiano la storia. Sarà una macchietta… almeno ci tira su il morale. Invece caro Gianfranco Fini , tu sei UN LADRO, UN COCAINOMANE DROGATO…..UN TRADITORE…rammenti quando eri Vice Presidente del Consiglio dei Ministri??….ricordi quando l’amichetto socio di tua……segretario particolare ….molto particolare…..CHECCHINO………ti portava la cocaina a Palazzo Chigi??????? Infame, ladro, drogato,corrotto, amico dei mafiosi
Il riferimento a “Checchino” è a Francesco Cosimi Proietti, che è stato per un certo periodo segretario particolare di Gianfranco Fini. Quello che veniva chiamato “delegato agli impicci”, perché tutte le rogne toccavano a lui. E ovviamente la storia è completamente inventata. Per fare un po’ di casino, però, Saya incolla sotto la sua “esternazione” un articolo di Panorama di un anno fa nel quale si parla di Caraibi e slot machine, e di Amedeo Laboccetta, oggi parlamentare PdL. Tutte storie note, a partire da James Walfenzao:
Il suo nome compare in operazioni avvenute a distanza di migliaia di chilometri e in anni diversi, apparentemente senza nessun collegamento fra loro, se non il fatto di coinvolgere personaggi vicini al presidente di Futuro e libertà: il suo storico segretario particolare, Francesco Proietti Cosimi (deputato del Fli), e suo cognato Giancarlo Tulliani. Infatti Walfenzao è il protagonista dell’acquisto dell’appartamento di Monte-Carlo occupato da Tulliani, ma è anche socio e consulente dell’Atlantis world group, una multinazionale del gioco legale con sedi ai Caraibi, a Londra e nei Paesi Bassi che da almeno cinque anni finanzia società riferibili alla famiglia di Proietti Cosimi. A partire da un misterioso bonifico di 120 mila euro inviato nel marzo 2006 a Subiaco (Roma). Ma prima di raccontare la storia di questi soldi bisogna tornare indietro di due anni e volare oltreoceano.
Intanto, in attesa della probabile querela di Fini (che è uno che non perdona), una domanda sorge spontanea: dove la PolCom quando serve?
Edit: da Gaetano Saya riceviamo e pubblichiamo:
Gent.ma redazione, Con il presente atto vi invito ufficialmante alla modifica delle vostre notizie , che sono false, fuorvianti ,privi di riscontri, in difetto procediamo nelle sedi giudiziarie contro il vostro operato. Basta chiedere alla Procure di genova , copia conforme, delle intercettazioni riguardanti il caso DSSA (polizia parallela) dove , appunto elementi appartenenti ad apparati Segreti dello Stato ci segnalavano, più volte con dovizia di particolari la vicenda relativa agli stupefacenti portati a Gianfranco Fini alla Presidenza del Consiglio.Quindi niente di inventato, come mai queste intercettazioni non sono mai state pubblicate?? In quanto al sito gaetanosaya.org non appartiene al sottoscritto , bensì a terze persone giuridiche residenti negli USA , quindi il sito risponde solo alla leggi Federali degli Stati uniti di America. Certo di una Vostra rettifica Vi porgo Cordiali saluti Gaetano Saya
Risponde la Redazione:
Gentile dottor Saya,
pubblichiamo volentieri e immediatamente le sue parole riguardo Gianfranco Fini restando inteso che si assume le responsabilità di quanto dice. Per quanto riguarda i fatti specifici che lei attribuisce all’attuale presidente della Camera, pubblicheremo volentieri la documentazione che concerne quello che lei afferma nel momento in cui lei deciderà di produrla, e ne daremo conto nel caso volesse renderla pubblica in altro modo. Nel frattempo, continuiamo a ritenere le sue affermazioni prive di riscontri oggettivi.Per quanto invece concerne il sito, procediamo alla correzione dell’articolo attribuendo correttamente la proprietà del sito e la ringraziamo della segnalazione.
Cordiali saluti, la redazione
paginadue