Tempo di proposte di riforma costituzionale per il Movimento 5 Stelle. Alcune innovative, altre già presenti in precedenti pacchetti, compreso quello bocciato nel referendum del 4 dicembre 2016. Insomma, portate nuove alternate a minestre riscaldate. Le proposte sono state pubblicate sulla piattaforma Rousseau e prevederanno una consultazione online prima di entrare ufficialmente nel programma pentastellato. Ma, visti i precedenti esiti delle votazioni via web, possiamo già dare per scontata la loro acquisizione definitiva.
Oltre alle già sentite riduzioni del numero dei parlamentari e abolizione del Cnel, la proposta più clamorosa del Movimento 5 Stelle è quella di abbassare l’età per recarsi alle urne, uniformando l’elettorato di Camera e Senato. I parlamentari grillini spingono per il voto a 16 anni, per l’uno e per l’altro ramo del Parlamento (oggi, bisogna compiere 18 anni per eleggere i deputati e 25 per eleggere i senatori).
Una mossa astuta, soprattutto in chiave elettorale: il Movimento 5 Stelle, infatti, beneficia di ampi consensi da parte delle nuove generazioni, che – con un abbassamento dell’età per l’elettorato attivo – aumenterebbero in maniera esponenziale il bacino di utenza del partito di Beppe Grillo.
Altre modifiche alla Costituzione vorrebbero introdurre il referendum propositivo (rafforzando l’istituto della democrazia diretta) e l’abolizione del quorum costitutivo per il referendum abrogativo, considerato «uno strumento dei partiti per invalidare il risultato». In più, l’altra novità consisterebbe nell’introduzione del vincolo di mandato: il cambio di casacca è una pratica odiosa, che il Movimento 5 Stelle, sin dai tempi dei primi fuoriusciti, non ha mai digerito. Con questo provvedimento, «si intende impedire il trasformismo e la nascita in Parlamento di partiti mai votati da nessuno».
Un progetto ambizioso, dunque. Che sarà senz’altro oggetto della prossima campagna elettorale, in vista delle politiche del 2018. Il Movimento 5 Stelle, con un progetto di riforma costituzionale, punta ad affermarsi sempre più come forza di governo.
(FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)