«In vista di una campagna referendaria cruciale per la democrazia non si proceda a nominare direttori di testata schierati per l’uno o per l’altro campo. Fino a oggi i dati parlano chiaro, il ‘sì’ è dilagante. Dobbiamo scongiurare qualsiasi tentativo di blitz autoritario». Il presidente della Commissione di vigilanza Rai Roberto Fico del Movimento 5 stelle attacca il governo. «Se in Rai il tetto degli stipendi non viene rispettato – ha inoltre ribadito Fico – gli unici responsabili sono Renzi e la maggioranza. Non solo non hanno fatto nulla per reintrodurre il limite, ora fingono anche di indignarsi. Sono la quintessenza dell’ipocrisia».
Perché Fico dichiara guerra sulla Rai? Ieri, durante la riunione della Commissione di vigilanza Rai, la deputata Dalila Nesci del Movimento 5 stelle ha parlato del prossimo cda, previsto per il 3 agosto. Secondo la grillina per quella data si decideranno i nuovi direttori dei tg. E secondo le ultime indiscrezioni il dg Rai Antonio Campo Dell’Orto potrebbe proporre Mario Orfeo confermato al Tg1, il Tg2 guidato dalla attuale vicedirettrice Ida Colucci, e il Tg3 con un cambio epocale. Bianca Berlinguer sarà rimpiazzata da Antonio Di Bella, che ha già diretto la terza rete dal 2001 al 2009 e che manterrebbe comunque la guida di Rainews. Finora i vertici Rai non hanno anticipato nessuna mossa ma i toni sono già alti. Carlo Freccero, indicato dai 5 stelle nel consiglio di amministrazione, ha già posto il suo niet al cambiamento. «Manovra stalinista contro la Berlinguer: il dg si piega a Palazzo Chigi», ha commentato al Qn.
Il cda sulle nomine infastidisce non solo i 5 stelle ma anche i consiglieri del Pd. Primo perché non è stato discusso ancora il piano per l’informazione del direttore editoriale Carlo Verdelli, secondo perché ancora non c’è soluzione sui maxistipendi di Viale Mazzini. Una questione che – secondo quanto si discute nei corridoi Rai – sarà risolta solo con diverse settimane di lavoro. Ecco che pensano gli altri consiglieri:
Franco Siddi: “Siamo stati preavvertiti di uno spostamento della riunione del cda dal 2 al 3 agosto. L’ordine del giorno ancora non c’è, sappiamo che tre punti sono rimasti in ballo dalla precedente riunione: la semestrale, la situazione del settore immobiliare e gli interventi di sanificazione dell’amianto, l’auditing interno. Le nomine? Registro i rumors che leggo. Oggi ho ascoltato la Vigilanza che ha posto l’accento sull’informazione. Il piano dell’informazione non esiste. Verdelli ha presentato un mese e mezzo fa alcune riflessioni al cda, di cui non abbiamo copia, e ci si riprometteva di ampliare la discussione”.
Paolo Messa, di area centrista – secondo Repubblica – sembra della stessa linea. Anche Guelfo Guelfi, il più renziano, ha sollevato dubbi: «Siamo persone libere, il nostro gradimento ha un forte peso». Arturo Diaconale del centrodestra ribadisce che non sarà «fermo come un paracarro». Riporta il quotidiano:
Da Viale Mazzini nessun commento ufficiale: la linea è che prima dei nomi si deve affrontare il piano di Verdelli. Ma è possibile che piano e nomine arrivino insieme il 3 agosto. Nell’ordine del giorno del cda le nomine dei direttori dei tg non compaiono: si dovrebbe discutere di relazione sui bilanci e internal audit. Ma c’è tempo fino a 48 ore prima della riunione per aggiornare l’odg.
Intanto tra 5 stelle e dem si litiga. La rimozione di Berlinguer rischia di diventare un caso spinoso. Molto:
LA “RETTA VIA” VERSO LA TURCHIA? Una smentita sarebbe moltoooooooooooo gradita. pic.twitter.com/E6Pn9P5T04
— enzo iacopino (@enzoiacopino) 29 luglio 2016