La puntata di Presadiretta di ieri è stata tra quelle di maggior successo nella storia della trasmissione. L’équipe di Riccardo Iacona ha indagato sui rapporti tra mafie (in modo particolare la ‘ndrangheta) e la massoneria ufficiale. Nel corso della trasmissione, Rosy Bindi – presidente della commissione parlamentare Antimafia – ha rilasciato delle fortissime dichiarazioni.
L’intervista integrale di @raffaellapusc a @rosy_bindi Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia #Presadiretta pic.twitter.com/nOZnt5yd5G
— Presa Diretta (@Presa_Diretta) 25 settembre 2017
«Abbiamo avuto dubbi sull’istituzione massonica, perché si è rifiutata di collaborare con l’istituzione parlamentare – ha detto Rosy Bindi parlando dell’inchiesta che la commissione sta portando avanti sulla massoneria -, si è rifiutata di trasmettere gli elenchi per difendere il buon nome dell’ordine. Si è presentata, insomma, come un vero e proprio organismo separato».
Eppure, secondo la Bindi, il ruolo della massoneria all’interno delle organizzazioni mafiose è piuttosto chiaro. «Noi non stiamo facendo un’inchiesta sulla massoneria – ha continuato la Bindi -, ma stiamo cercando di scoprire i mafiosi massoni. Siamo nel bel mezzo di una riorganizzazione delle mafie che vedono insieme pezzi di vecchie organizzazioni a delinquere, pezzi della massoneria, pezzi degli apparati statali. Insomma, la massoneria è un nuovo varco per le mafie».
La Bindi, infine, ha detto di aver esaminato elenchi delle logge massoniche ufficiali all’interno dei quali – specialmente in Calabria e in Sicilia – compaiono nomi di condannati per il reato di associazione mafiosa (416-bis) o di persone che hanno in corso procedimenti penali con la stessa accusa.
Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi ha attaccato sia Rosy Bindi, sia a trasmissione Presadiretta, sollevando un polverone di polemiche anche sulle modalità di gestione del servizio pubblico. «Siamo stufi di strumentalizzazioni e di subire attacchi immotivati – ha detto Bisi -. Bisogna essere più precisi quando si parla di membri della massoneria ufficiale condannati per mafia: potrebbero esserci casi di omonimia o casi di persone espulse dalle logge».
Bisi, inoltre, attacca la trasmissione Presadiretta: «Non si possono lanciare proclami – afferma – di tale portata attraverso il servizio pubblico. Il Grande Oriente d’Italia si oppone e denuncia il pericoloso clima di caccia alle streghe che mina fortemente la libertà di associazione, la stessa democrazia, e mette in pericolo i suoi associati e da subito avvierà le opportune tutele legali a salvaguardia dell’immagine dell’Ordine e dei fratelli».