Forza Nuova cerca di alzare sempre di più l’asticella. Stavolta, non contenta del manifesto contro gli stupri e i migranti con le immagini della propaganda fascista, chiama in causa anche l’orsa KJ2 e il suo triste destino. Michele Olivotto, coordinatore regionale del partito in Trentino Alto Adige, ha affermato: «Come il governatore Ugo Rossi, a evidente difesa dell’incolumità delle persone, non ci ha pensato due volte a eliminare l’orsa KJ2, così ci si chiede se non sia possibile ricorrere a decisioni simili per chi si macchi del grave reato di abuso sessuale e, soprattutto, se avvenga in aggravante tramite il cosiddetto ‘branco’».
Il coordinatore regionale di Forza Nuova, poi, ha insistito suggerendo «l’eliminazione fisica dal territorio nazionale di queste belve caratterizzate sì dall’avere un aspetto umano ma, al tempo stesso, contraddistinte più da comportamenti medesimi a quelli dell’orsa KJ2».
Probabilmente, però, devono essergli sfuggite un paio di considerazioni. Innanzitutto, paragonare il destino degli stupratori a quello dell’orsa KJ2 equivale sostanzialmente a inneggiare alla pena di morte, una misura non prevista nella nostra Costituzione. Inoltre, dalle sue parole – che sottintendono che tutti gli autori degli stupri siano immigrati – si evince anche un parallelismo tra migranti e animali (vengono definiti, senza distinguo, «orsi KJ2»). In più, il caso dell’orsa KJ2 non deve essere stato conosciuto a fondo da Michele Olivotto: sulla vicenda, infatti, la procura di Trento ha aperto un fascicolo contro ignoti per uccisione ingiustificata di animale. Come a dire che la pericolosità dell’orsa era tutta da verificare. Un delirio, insomma, sia per quanto riguarda la politica sull’immigrazione, sia per quanto riguarda le lotte ambientaliste e animaliste.
L’improbabile paragone dell’esponente locale di Forza Nuova, comunque, non finisce qui. Nel suo intervento ha parlato anche di «efferatezza e violenza insita nel loro DNA, nel loro modo di essere» a proposito dei migranti. E ha invocato, addirittura, il cosiddetto Piano Kalergi – quello della graduale sostituzione etnica nei territori – che, a suo modo di vedere, sarebbe già in stato avanzato.
«Dobbiamo allora chiamare lo Stato ad agire – ha concluso Olivotto – e dobbiamo chiamarlo velocemente in modo che intervenga con modalità analoghe a quelle adottate dal Governatore Rossi nei confronti dell’orso KJ2, affinché venga ristabilita la dignità della donna italiana e la sopravvivenza stessa della nostra Nazione».