Non è un vero e proprio stop, ma un chiaro segnale al governo. L’Alto Adige è contrario ai vaccini obbligatori. Lo dice una mozione approvata quest’oggi all’unanimità in consiglio provinciale. Tutti d’accordo, quindi, dai verdi alle destre italiane e tedesche, dal Südtiroler Volkspartei al Movimento 5 Stelle. Assente in aula il PD, in quella che è sembrata essere una vera e propria «assenza strategica».
L’Alto Adige, quindi, si dice contrario al decreto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin e lo mette nero su bianco. Grandi manifestazioni di soddisfazione da parte della popolazione, che ha salutato con veri e propri festeggiamenti la decisioni del parlamentino dell’Alto Adige. Ma in concreto non cambia nulla. L’organo della Provincia Autonoma, infatti, non ha competenze legislative primarie su questo tema.
Quindi, si tratta solo di un segnale politico. L’Alto Adige, del resto, si è sempre mostrato piuttosto restio nei confronti dell’obbligo vaccinale, preferendo la linea seguita dai vicini dell’Austria, che utilizzano lo strumento della raccomandazione. In più, l’Alto Adige è una delle zone italiane dove la copertura vaccinale è tra le più basse, soprattutto per l’anti-epatite B, per l’antitetanica e per la vaccinazione contro il morbillo.
«La strada è quella della conoscenza, perché misure impopolari possono suscitare reazioni sfavorevoli anche in chi è d’accordo sulle vaccinazioni», ha detto il presidente della Provincia Arno Kompatscher del Südtiroler Volkspartei. Una voce autorevole: a livello nazionale, i componenti del gruppo parlamentare sudtirolese, infatti, rientrano nella maggioranza del governo insieme al PD. Partirà dall’Alto Adige la resa dei conti sui vaccini?
(FOTO: ANSA/ US SVP)