Virginia Raggi ha promosso diversi dirigenti legati alla destra romana. Chi occupava posti di rilievo ai tempi di Gianni Alemanno è tornato al potere, come racconta il Corriere della Sera, che evidenzia i legami tra i nuovi dirigenti della maggiori municipalizzate e il duo composto da Raffaele Marra e Salvatore Romeo. Una svolta a destra giudicata pericolosa da Beppe Grillo.
La partenza della giunta Raggi è stata particolarmente difficile, e l’addio dell’assessore Paola Muraro ha riproposto i tanti inciampi in cui è già caduta l’amministrazione M5S più importante d’Itala. Come rimarca il Corriere della Sera, per evitare che deflagri il caos nei trasporti e nel ciclo dei rifiuti gestiti da Atac e Ama serve esperienza, e per questo motivo sono tornati al potere dirigenti comunali che occupavano posti di rilievo sotto Gianni Alemanno. Secondo l’articolo di Andrea Arzilli le promozioni di manager legati alla destra romana è arrivato su impulso di Raffale Marra e Salvatore Romeo, i due principali collaboratori di Virginia Raggi, a cui il sindaco si affida per le decisioni più importanti.
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Il Corriere parla di metodo scientifici, citando quattro dirigenti di Ama legati al potere alemanniano promossi in queste settimane. Oltre a Patrizia Del Vecchio, si tratta di
Emiliano Limiti, ex responsabile degli acquisti in epoca Fiscon, indagato (e prossimamente archiviato) per associazione mafiosa, promosso a capo della direzione amministrazione e finanza; poi Giuseppe Rubrichi, neo direttore delle risorse umane, arrestato nel 2009 per traffico di rifiuti a Colleferro. Quindi Alessandro Muzi, il nuovo manager del servizio engineering: buoni rapporti col ras dei rifiuti Manlio Cerroni, nel primo blitz della Raggi con Muraro, a Rocca Cencia, si fece fotografare accanto a sindaco e assessora esibendo la copertura politica. Copertura di cui, oggi, raccoglie i frutti
Il Corriere rimarca come Beppe Grillo giudichi la svolta a destra pericolosa, mentre Stefano Bina, direttore generale di Ama legato a Davide Casalegggio, ha minacciato le dimissioni proprio per il gran ritorno dei dirigenti alemanniani. Virginia Raggi si era già scontrata con Minenna e Raineri sulle nomine da fare nelle municipalizzate: a settembre aveva vinto il sindaco, e i fidi Romeo e Marra, ora invece nel M5S cresce il partito di chi non vuole più accettare questo tipo di scelte.