The Jackal, 30 anni: i maestri del web crescono. E riescon persino a commuoverci
03/02/2016 di Boris Sollazzo
The Jackal, 30 anni:
Prefazione: il sabato sera voglio passarlo con i The Jackal. E fare Napoli contro Napoli.
Detto questo, assioma imprescindibile senza il quale non si poteva cominciare a parlare del nuovo video dei The Jackal, il collettivo creativo partenopeo ha fatto di nuovo centro. E spiazzando il pubblico più superficiale delle loro opere, offrendo al web un lavoro fuori formato, rispetto al solito e a quello che i guru della Rete consigliano. Già perché qui, tra link e video, ti dicono che oltre i tre minuti, massimo cinque, perdi il tuo pubblico. Loro se ne fregano e girano un corto di 16 minuti, con una guest star (no, non è Gigi D’Alessio!) e un’idea. Neanche troppo originale, a dirla tutta, perché è in fondo l’altra faccia del “nostalgismo” e delle ossessioni vintage, l’ennesimo inno all’immaturità di una generazione di mezzo che non ha né padri e né figli.
I The Jackal, semplicemente, capiscono che dentro questo argomento c’è spazio di approfondimento ma che allo stesso tempo non reggerebbe un formato più lungo, che per arrivare a un sogno è utile mettere il piede su tutti i gradini, andando per gradi. E proprio quando, dopo una decina di minuti, hai l’impressione che stiano deragliando, facendosi prendere da una visione troppo dozzinale e da un’enfasi narrativa eccessiva, tradotta come sempre dalla mimica facciale alla Jim Carrey di Ciro Priello, ecco che invece ci dicono che sanno maneggiare narrazione e soluzioni visive al meglio, anche in controtempo. E quell’esagerazione, proprio mentre sei tentato dal premere pausa, diventa la benzina della svolta di sceneggiatura. Un classico dello stile Jackal – vedi Cecchi Paone in Gay Ingenui o Esposito e Saviano in Gomorra -, ma che qui ti coglie di sorpresa. Perché non cercano solo la risata o la trovata, unici passepartout della narrazione via web negli ultimi anni, ma addirittura riescono a intenerirti e a commuoverti. E no, non è merito di Gigi D’Alessio.
Certo, è un filmato generazionale. Certo, non parla a tutti. Certo, poteva esserci Gigi D’Alessio. Certo, devi conoscere Gli Anni.
Ma che a loro piaccia o no sentirlo, 30 anni è un altro passo verso il cinema dei The Jackal. E noi li aspettiamo.