Aereo russo caduto in Egitto, la Russia sospende voli per il paese
06/11/2015 di Redazione
A sei giorni dalla tragedia non ci sono ancora certezze sulle cause della caduta dell’aereo russo avvenuta in Egitto, nella penisola del Sinai. Mentre infatti i servizi britannici e americani sono quasi certi che l’Aibus A321 della Metrojet (decollato da Sharm el-Sheik e diretto a San Pietroburgo) sia precipitato a causa di una bomba, egiziani e russi sono ancora scettici, e perfino adirati con Londra, che ha subito privilegiato la pista dell’attentato (dell’Isis) sull’avaria e organizzato il rientro dei propri turisti dall’Egitto. La Russia ha annunciato di aver sospeso tutti i voli per l’Egitto.
AEREO RUSSO CADUTO, RUSSIA SOSPENDE VOLI –
Peskov ha precisato che Putin ha deciso la sospensione dei voli russi in Egitto accettando le raccomandazioni del Comitato antiterrorismo. Il portavoce del Cremlino ha quindi aggiunto che “Putin ha ordinato al governo di elaborare i meccanismi per mettere in atto le raccomandazioni del Comitato nazionale antiterrorismo e assicurare il ritorno a casa dei cittadini russi”. Il presidente russo ha inoltre chiesto di cooperare con la parte egiziana per la sicurezza dei voli.
AEREO RUSSO CADUTO, LA SECONDA IPOTESI: ISIS COINVOLTA –
Per quanto riguarda la prima ipotesi, stando a quanto rivelano i due più importanti quotidiani conservatori britannici, il Times ed il Daily Telegraph, sono state le informazioni raccolte dall’intelligence britannica e da quella statunitense nelle comunicazioni web tra membri di Isis tra Siria ed Egitto a convincere i due governi che a uccidere le 224 persone a bordo dell’Airbus sia stata una bomba dello Stato Islamico. Secondo i servizi segreti di Usa e Gb l’ordigno sarebbe stato: o portato a bordo da un passeggero o – è questa l’ipotesi ritenuta più probabile – nascosto in un bagaglio fatto salire a bordo del volo probabilmente a causa degli scarsi controlli nello scalo.
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Nel dettaglio, mercoledì, in un’operazione congiunta, gli 007 anglo-americani ricorrendo a satelliti spia hanno intercettato comunicazione elettroniche tra i jihadisti dei due Paesi. Subito dopo il premier britannico David Cameron ha ordinato di bloccare tutti i voli in partenza da Sharm el Sheick per il timore che quella contro il jet russo non fosse un’azione isolata ma facesse parte di un piano di Isis più ampio. Isis che per la prima volta sarebbe riuscita ad abbattere un aereo e a portare la sua minaccia ad un livello immensamente superiore. Proprio per il rischio di esplosioni ai primi 4mila su 20mila britannici che oggi saranno ‘recuperati’ con 20 aerei passeggeri inviati oggi da Londra nel resort egiziano sarà consentito solo di portare con sè solo un bagaglio a mano. Le altre valigie saranno imbarcate a parte su aerei cargo e sottoposti a controlli speciali.
AEREO RUSSO CADUTO, LA SECONDA IPOTESI: ISIS ESTRANEA –
C’è da crederci? Sull’ipotesi su cui insistono usa e Gb, come abbiamo spiegato ieri, ci sono molti interrogativi. E in ogni caso, la seconda possibilità (quella che l’Isis non c’entri affatto nella tragedia dell’aereo russo precipitato in Sinai) non può essere messa da parte. Secondo questa ipotesi, la distruzione dell’Airbus A321 sarebbe da imputare ad altri gruppi terroristici. Scrive Guidio Olimpio sul Corriere della Sera:
La distruzione dell’Airbus sarebbe da imputare ad altri, una fazione concorrente oppure un nemico deciso a punire i russi per il loro intervento al fianco di Assad. Anche un servizio straniero. Piano temerario che se scoperto avrebbe conseguenze inimmaginabili e dunque mascherato da «complotto dell’Isis». Siamo in un’area grigia dove la realtà e fiction corrono parallele. Una situazione che ricorda la strage di Lockerbie, nel 1988. Anche allora si pensò alla mano di estremisti del Fronte popolare, ad Abu Nidal, agli iraniani, per poi puntare sugli 007 libici.
AEREO RUSSO CADUTO, LA PRIMA SCATOLA NERA –
Intanto dall’analisi della prima scatola nera, quella che registra i parametri di volo, non sono emersi al momento elementi che spieghino le cause del disastro aereo. A riferirlo è oggi il quotidiano russo Kommersant, che cita fonti “vicine alle indagini”. Il registratore dei parametri di volo ha mostrato che nel corso del volo (durato poco più di 20 minuti) tutti i sistemi dell’Airbus diretto a San Pietroburgo funzionavano correttamente. Si sarebbe poi verificato un evento dopo il quale la registrazione di tutti i parametri di volo si è simultaneamente arrestata. Gli esperti hanno suggerito che in seguito alla separazione della coda dell’aereo (che contiene la scatola nera) dalla fusoliera, in aria sia avvenuta la rottura di tutti i cavi che uniscono i sensori alla scatola nera.
(Foto: Mostafa El Shemy / AA / ABACAPRESS.COM)