Affittopoli, la villa all’Appia Antica che costa 3 euro al mese
11/03/2015 di Tommaso Caldarelli
Affittopoli del Comune, a Roma succede anche che una villa nella prestigiosa zona dell’Appia Antica, abitata ininterrottamente da più generazioni, di proprietà del comune, costi agli assegnatari meno di tre euro all’anno d’affitto. Sta partendo la terza fase dell’inchiesta sugli immobili comunali: dopo svendopoli, affittopoli, arriva, dice Repubblica nella Cronaca di Roma, “morosopoli“. I magistrati della Corte dei Conti stanno cercando di capire in questi anni quale sia l’entità della “mancata riscossione delle morosità accumulate nei mesi, negli anni”.
AFFITTOPOLI, VIA L’INCHIESTA CONTABILE
I documenti provenienti dal Campidoglio sono già stati acquisiti dalla procura contabile, di altri si è fatta richiesta e arriveranno; sotto la lente di ingrandimento anche l’operato della Multiservizi Romeo Gestioni, la società che per anni ha gestito il patrimonio immobiliare della Capitale. Secondo la lista Alfio Marchini, che con il capogruppo Alessandro Onorato ha presentato più di un esposto, “il danno subito dai contribuenti schizzerebbe addirittura ad un miliardo di euro”. Di certo si potrebbe arrivare a questi importi, se ci fossero molti casi come quello della villa nella zona dell’Appia Antica affittata a 2,76 euro al mese: via di Porta Latina 9, fra il Parco degli Scipioni e la Caffarella.
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AFFITTOPOLI, LA VILLA ALL’APPIA ANTICA CHE COSTA 3 EURO AL MESE
Sonia de Romanis, assegnataria, prova a spiegare la dinamica.
“Questa casa era dei miei nonni, il Comune la espropriò dopo la seconda guerra mondiale. Volevano farci un parco, poi una strada, ma in verità non se ne sono più interessati”
Dunque un esproprio per pubblica utilità poi finito sostanzialmente nel nulla, immobile di proprietà del comune che però ha lasciato, negli anni, che fosse l’occupante a comportarsi da proprietario.
Quando servivano ristrutturazioni sono andata più volte alla Romeo, per sentirmi dire con malgarbo che dovevo comportarmi come se fosse mia, che loro non sarebbero intervenuti, e allora abbiamo sistemato tutto a nostre spese.
L’assessore competente al Patrimonio, Alessandra Cattoi, ha ora individuato 816 unità abitative, fra cui questa, di cui rivedere il canone d’affitto. Ma secondo l’occupante la revisione dell’importo potrebbe non essere così facile.
Dovrebbero venire a vedere perché ad oggi non sanno nemmeno quanti metri quadrati abbiamo. Hanno espropriato per poi dimenticarsene. In teoria, riterrei giusto che questa casa tornasse di proprietà della mia famiglia, come era dai tempi dei miei nonni e come è sembrato sempre da allora.