After School, cosa è l’app che spaventa i genitori americani
10/12/2015 di Redazione
Si chiama After School ed è l’ultimo incubo di genitori ed educatori americani. Si tratta di un social network particolarmente impermeabile agli adulti, sul quale imperversano comportamenti poco educativi.
AFTER SCHOOL, ED È SUBITO PANICO –
Un’app mirata agli adolescenti, che permette di condividere in maniera anonima pensieri e messaggi. La usano milioni di ragazzini americani e tanto basta per mandare nel panico educatori e genitori, sicuri che al riparo da occhi indiscreti i giovani ne approfitteranno per dare il peggio di sé.
AFTER SCHOOL. L’APP VIETATA AGLI ADULTI –
Si chiama After School e già da tempo è finita nel mirino di quanti non hanno eccessiva fiducia nelle capacità dei giovani di comportarsi bene quando non sono sorvegliati strettamente dagli adulti. Tanto che il produttore è già stato costretto a ritirarla e a presentarla imbottita, dice l’azienda, di strumenti i procedure studiate per stroncare il bullismo e i possibili impieghi abusivi del programma.
LA MINACCIA DI AFTER SCHOOL –
Non è bastato, anche perché nulla spaventa come quello che non si conosce e non si può vedere, così la fama di After School, del tutto presunta, basta e avanza per scatenare il terrore in più di un genitore americano e la reazione di più di un’associazione dedicata alla tutela dei minori. I casi riportati però sono quelli di giovani che hanno pubblicato il loro numero di telefono e poi sono state bersagliate di messaggi sgradevoli e sgraditi, evento che può verificarsi in qualsiasi altro ambiente in casi del genere, non proprio casi che dimostrino che i giovani hanno approfittato dell’anonimato, pur sempre relativo, concesso loro dall’app.
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L’OSSESSIONE DEL CONTROLLO VINCE SU TUTTO –
Quello che disturba è che l’app richieda agli adolescenti di verificare la loro minore età e la frequenza di una high school, e che le pagine virtuali nelle quali gli utenti si possono incontrare siano riservate agli allievi delle singole scuole, escludendo così la possibilità per i genitori di seguire l’attività dei figli, se mai volessero farlo. Ora l’app è dotata di un sistema per avvertire le autorità in caso di minacce e di un altro sistema per segnalare i messaggi in odor di suicidio, oltre ad avere decine di moderatori dedicati a ripulire i messaggi e a cercare di spiegare agli utenti i limiti entro i quali si devono mantenere. Ma non basta, non c’è limite ai timori che possono coltivare i genitori apprensivi che perdono d’occhio i figli.