Alex Schwazer racconta perchè è stato fatto fuori per la sua lotta contro il doping

28/10/2016 di Redazione

Alex Schwazer si racconta in un’intervista storia di copertina di Sette, l’inserto settimanale del Corriere della Sera. L’ormai ex marciatore, squalificato a 8 anni per un nuovo caso doping prima delle Olimpiadi di Rio, rimarca le stranezze del suo caso e sostiene che sia stato fatto fuori per il suo impegno per un’atletica pulita. Alex Schwazer oggi

ALEX SCHWAZER OGGI, COSA FA L’ORMAI EX MARCIATORE

Alex Schwazer ha spiegato a Sette di attendere un bambino. A marzo nascerà il suo primo figlio, concepito insieme alla sua attuale ragazza. Nell’intervista Schwazer chiede di non parlare di Carolina Kostner, con cui non ha più contatti dopo la fine della loro relazione. L’atleta sudtirolese spiega come al momento non abbia un vero lavoro, e di esser riuscito ad allenarsi prima e ora combattere la sua battaglia per la verità sulla sua squalifica grazie al fatto che ci siano persone che lavorino gratuitamente per lui. A Rio de Janeiro Schwazer era andato a suo spese, e gli è costato parecchio, economicamente, oltre alla grande delusione subita per lo stop prima della gara. LEGGI ANCHE

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ALEX SCHWAZER E I MISTERI DELLA SUA SQUALIFICA

Alex Schwazer è impegnato a ristabilire la verità sul suo caso. L’atleta è convinto che la sua provetta sia stata manomessa per potergli impedire di gareggiare alle Olimpiadi. Nel corso dell’intervista Schwazer elenca seistranezze: il test ordinato con largo anticipo il giorno della denuncia del doping, il test superato inizialmente con unico valore non regolare relativo all’alcol, normale dopo le feste, la peculiarità di un test svolto tra Natale e Capodanno. Schwazer rimarca poi come la chiusura dei laboratori abbia consentito agli ispettori di tenersi le provette un giorno in più, e come esse fossero facilmente identificabili grazie al nome del suo paese di residenza. La quinta stranezza è che il test sia risultato positivo solo dopo la ripetizione dell’esame, e come le contranalisi siano arrivate sono a fine luglio.

ALEX SCHWAZER E LA SUA BATTAGLIA CONTRO IL DOPING

Alex Schwazer è convinto di aver pagato il suo impegno contro il doping, e ha subito un complotto per questo. Schwazer spiega come i probabili organizzatori siano stati i russi, colpiti dalle sue denunce, oppure la Iaaf. L’atleta denuncia il clima ostile e la corruzione imperanti nel mondo sportivo, ed evidenzia come nessun collega l’abbia difeso, tranne Tania Cagnotto. Alex Schwazer ammette di essersi dopato negli anni scorsi per contrastare i russi, l’unico modo per esser competitivo contro di loro, rimarcando come il giorno della vittoria alle Olimpiadi di Pechino avesse solo 37 di ematocrito.

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