La multinazionale del lusso denuncia Alibaba per lo spaccio dei falsi

Il gigante del lusso Kering trascina in tribunale il colosso dell’e-commerce cinese Alibaba, compevole di permettere la vendita di merce contraffatta sulle pagine dei suoi siti.

(Franco Origlia/Getty Images)
(Franco Origlia/Getty Images)

LA CAUSA CONTRO ALIBABA –

Kering porta in tribunale negli Stati Uniti Alibaba perchè sul sito cinese i prodotti del gruppo, che comprende numerosi marchi di lusso come Gucci o Yves Saint Laurent,sono venduti all’ingrosso a pochi dollari al pezzo. Secondo Kering l’azienda avrebbe già provato a risolvere diversamente la questione, ma Alibaba non collabora. Secondo il gigante cinese invece il sito è regolato dalla tolleranza-zero per i falsi e l’azienda ha schierato persino degli ispettori per evitare questo genere di commerci.

LA DIFESA DI ALIBABA –

Secondo Alibaba sarebbe «infruttuoso» il ricorso ai giudici americani e meglio sarebbe collaborare, ma Kering aveva già ritirato una denuncia e collaborato con l’azienda, collaborazione che non deve aver soddisfatto la dirigenza, visto che Alibaba ha continuato a essere inondato di «articoli platealmente contraffatti» con il marchio Gucci in particolare, al punto da offrire le borse del marchio a prezzi tra i 2 e i 5 (sì, cinque) dollari per l’acquisto all’ingrosso di un minimo di 2.000 pezzi.

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LA STRATEGIA DI KERING –

E non vendono solo le borse a prezzi clamorosamente bassi, che da soli tradiscono l’inganno senza che Alibaba prenda provvedimenti. Da qui l’iniziativa giudiziaria, probabilmente intesa a stimolare Alibaba all’azione più che a ricercare dubbi risarcimenti o sanzioni che lascerebbero il tempo che trovano.

 

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