Ambasciator non porta pene
11/01/2011 di Luigi Castaldi
Riassumendo ciò che Benedetto XVI ha detto ieri ai membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, i cattolici subiscono limitazioni alla loro libertà di credo: dove vengono sgozzati, dove non possono esporre il crocifisso, dove lo stato vorrebbe vescovi di proprio gradimento, dove alle organizzazioni cattoliche non è dato muoversi nel sociale come vorrebbero, dove ci sono leggi che non sono imposte anche ai cattolici ma che offendono lo stesso il Catechismo, dove la laicità dà pari opportunità a chi crede e a chi no, dove si negano sovvenzionamenti alle scuole rette da preti, dove a scuola si tengono corsi di educazione sessuale… “Non si può creare una sorta di scala nella gravità dell’intolleranza”, ha concluso, e così, in pratica, i cattolici subiscono limitazioni alla loro libertà di credo dappertutto: dove più, dove meno – ma attenzione a non creare la scala – i cattolici sono fatti oggetto di intolleranza in tutto il mondo, tranne forse che in Italia. Neanche un brusio in sala, mentre il papa leggeva il suo fervorino, pochi colpi di tosse tra i rappesentanti degli stati che in un modo o in un altro negano la piena libertà ai cattolici, non un solo ambasciatore s’è levato in piedi e gli ha detto: “Eccheccazzo, Santità, lei è incontentabile!”. Ambasciator non porta pene, ma neanche testicoli.