La storia della orrenda foto di Anna Frank con la maglia della As Roma

23/10/2017 di Redazione

C’è un fotomontaggio, realizzato sicuramente nel 2013, che sta tornando a far discutere il web. Nella serata di ieri, dopo il match di campionato tra Lazio e Cagliari, alcuni account legati al tifo romanista hanno diffuso le immagini di alcuni volantini di Anna Frank con la maglia della Roma. Secondo i post che stanno circolando in queste ore, le fotografie sarebbero state distribuite e affisse in alcuni settori della curva Sud proprio nella serata di ieri.  I fatti accaduti ieri  sono all’esame della procura della federcalcio guidata da Giuseppe Pecoraro. Lo apprende l’Ansa. Con ogni probabilità Pecoraro aprirà un’indagine sulla vicenda.

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ANNA FRANK MAGLIA ROMA: COSA È SUCCESSO?

Tra i commenti alla notizia, c’è chi sostiene che si tratti di una polemica montata ad arte per colpire i tifosi laziali, la cui curva era stata chiusa a causa degli ululati razzisti nelle scorse partite di Serie A (ed è per questo che sono state mostrate, anche dopo la partita di ieri, immagini che risalgono al 2013). Altri, invece, denunciano il fatto, facendolo risalire proprio alla serata di ieri. Una polemica che infuria sul web e che, a dire il vero, ha dei risvolti piuttosto inquietanti.

ANNA FRANK MAGLIA ROMA, IL PRECEDENTE DEL 2013

Le immagini erano già state ampiamente censurate nell’inverno del 2013, quando gli adesivi con Anna Frank in tenuta giallorossa avevano popolato insegne e muri di diversi quartieri di Roma. Con l’antisemitismo che è stato sempre – purtroppo – un denominatore comune negli scontri tra le due tifoserie. Sia le frange più estremiste dei tifosi della Roma, sia quelle dei tifosi della Lazio hanno da sempre individuato nella parola «ebreo» una sorta di offesa o di etichetta da attribuire all’avversario. Come se l’essere ebreo fosse una colpa.

Eppure, le foto di Anna Frank con la maglia della Roma riaprono nuovamente una ferita, una parentesi che sembrava essere chiusa. In effetti, non è importante il momento in cui questi fotomontaggi sono stati diffusi; il tema è che questa stupida forma di «sfottò estremo» è stata concepita, discussa e, infine, realizzata. Una storia bruttissima che, in una maniera o nell’altra, torna a essere attuale.

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