Due anni di vero amore. Ripercorriamo insieme le tappe di CondividiLove
30/07/2014 di Gabriele Guarino
Niente ci racconta una storia meglio della storia.
Il buon proposito è sempre chiaro e forte: riunire attraverso i canali social un pensiero comune e un desiderio di tanti. In un paese così condizionato da fattori sociali, politici e religiosi, passare dalla condivisione sembra essere l’unico modo per riuscire a porre l’attenzione su tematiche finora ritenute ancora non urgenti o, sarebbe meglio dire, scomode.
In Italia, dove nulla ancora è stato fatto dallo Stato a tutela dei diritti delle coppie dello stesso sesso, è nato due anni fa un progetto di comunicazione sociale basato unicamente sui meccanismi di condivisione del web: quello di CondividiLove, appunto. Indipendente, senza finanziamenti pubblici, spinto solo da passione e dedizione, questo gruppo ha fin da subito usato un linguaggio nuovo, immediato, forte… mai volgare.
Poiché la storia ci ha dimostrato più volte che il progresso e l’innovazione passano dal coraggio di un gruppo che si fa grande e coinvolge e poi travolge, abbattendo ostacoli, pregiudizi e paure, eccomi qui a festeggiare con loro questi due anni e a ricordarne le tappe, attraverso il loro linguaggio:
“La nostra storia è cominciata una domenica di luglio di due anni fa, in un parco di Roma. Ci siamo incontrati lì, alla luce del sole, per dire al mondo che “il matrimonio è un diritto di tutti” e che chi ce l’ha già poteva imparare a condividerlo: noi ne eravamo la prova. Era il 29 luglio del 2012 e poche decine di persone di ogni orientamento si trovavano unite per una causa così comune che quasi non dovrebbe essere rivendicata: l’amore. In due anni poi, ne abbiamo condivise di cose. Siamo diventati “un pericolo per la pace” invadendo di cuori le piazze e le pagine di giornali italiani e internazionali. Abbiamo sentito i politici dire un sacco di cose, tutte cassate (dalla Corte Costituzionale). Abbiamo chiesto insieme di cancellare l’omofobia, fino a diventare feroci. Durante le olimpiadi di Sochi abbiamo saputo chi sbagliava. Abbiamo fatto vedere a tutti che #loveislove e abbiamo tirato fuori l’orgoglio negli ultimi Roma Pride, mettendoci la faccia. Oggi non siamo qualche decina di persone, ma qualche migliaia. E tutto questo è solo merito dell’amore. Che se è vero che l’amore si fa almeno in due, per difenderlo si deve essere in tanti. Per almeno due anni e fino a quando non servirà più. Sperando sia presto.” Smettiamola di sognare.
Buon Compleanno, CondividiLove.