Le armi negli Usa dal 2001 hanno ucciso 400.000 persone. I terroristi neanche 4000
05/10/2015 di Redazione
Armi negli USA,
negli Stati Uniti i numeri relative alle morti causate da armi da fuoco sono impressionanti. L’ennesima strage in un college ha portato il presidente Barack Obama a ribadire la sua frustrazione per l’incapacità degli USA di limitare la circolazione di pistole e fucili automatici. Nonostante dati di mortalità senza paragoni tra i Paesi sviluppati.
LEGGE ARMI –
Uno dei grandi obiettivi mancati della presidenza di Barack Obama sarà il fallimento nella limitazione del controllo delle armi. Dopo aver vinto le elezioni del 2012 il presidente aveva indicato questo obiettivo come priorità della sua agenda politica, ma il Congresso degli Stati Uniti non ha mai lasciato alcun spiraglio per provvedimenti volti a frenare la circolazione di pistole e fucili. La nuova strage in Oregon, dove sono morte sei persone in un college, ha spinto Barack Obama a chiedere ai giornalisti di compilare una tabella su quanti siano gli americani morti per terrorismo, e quanti invece quelli deceduti per armi da fuoco, a partire dall’11 settembre 20o1. CNN ha realizzato un grafico, diventato virale, che mostra l’enorme differenza tra questi due dati. Gli americani morti per colpa di pistole e fucili sono 406.496, poco meno di mezzo milione di persone. Un tributo di sangue incomparabilmente superiore ai 3380 uccisi dai terroristi, in cui sono comprese anche le vittime degli attentati alle Twin Towers. All’estero gli statunitensi uccisi dai terroristi sono invece stati 350 negli ultimi tredici anni. Barack Obama ha chiesto di fare questa comparazione per evidenziare l’enorme spesa degli Stati Uniti per difendersi dal terrorismo, mentre sul controllo delle armi prevale una sostanziale inanità da ormai diversi anni. Il presidente esprime una posizione radicalmente opposta dai Repubblicani, tanto che l’attuale favorito nei sondaggi per la nomination Gop, Donald Trump, ha chiesto di liberalizzare ulteriormente la vendita delle pistole e dei fucili.
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LOBBY ARMI USA –
Negli Stati Uniti il possesso delle armi da fuoco è garantito dalla nuova giurisprudenza della Corte Suprema sul II emendamento. In passato interpretato come indicazione per la formazione di un esercito regolare, una sentenza del 2008, District of Columbia v. Heller, ha stabilito il diritto costituzionale di ogni cittadino a possedere armi. Norme per limitare il possesso e la circolazione delle armi più pericolose come maggiori controlli su chi li acquisti sarebbero possibili, ma le posizioni del presidente Obama sono sostanzialmente minoritarie. Dagli anni sessanta fino agli ottanta, caratterizzati da più alti tassi di criminalità, i limiti alla circolazione delle armi erano politicamente popolari, ma la strenua difesa del loro possesso da parte della destra conservatrice ha mutato l’orientamento dell’opinione pubblica. I Repubblicani, che controllano il Congresso, sono granitici nella loro ostilità a interventi per calmierare la proliferazione di pistole e fucili, mentre i Democratici sono meno compatti nel spingere verso nuovi e più incisivi controlli. Negli Stati Uniti muoiono 30 persone ogni milione d’abitanti per ferite d’arma da fuoco, mentre la media nei Paesi industrializzati è assestata intorno alle 5. Il motivo principale per questo squilibrio è che i cittadini americani posseggono circa la metà delle armi in possesso dei civili. Negli USA c’è una sparatoria che coinvolge più persone praticamente ogni giorno, senza contare quelle effettuate dalla polizia. La causa principale di decesso per armi da fuoco è il suicidio, che ha percentuali alte negli Stati dove è più facile l’accesso a pistole e fucili. Dati che però non hanno finora cambiato l’approccio della politica americana a questo problema.
Photo credit: STR/AFP/Getty Images