E se la donna con cui tradisci tua moglie fosse finta?
28/08/2015 di Redazione
Sono abbastanza clamorose le conclusioni alle quali è giunta Annalee Newitz su Gizmodo dopo aver analizzato il database di Ashley Madison, pubblicato per intero da un gruppo di hacker. La più eclatante delle quali ci dice che sul sito non ci sono donne, ma principalmente uomini che pagano per interagire con robot e profili creati ad arte dall’azienda.
NON CI SONO DONNE IN ASHLEY MADISON –
Newitz ha analizzato il database degli iscritti di Ashley Madison e ha scoperto che su 37 milioni ci sono 5 milioni e mezzo di profili femminili, solo 12.000 dei quali attivi, mentre tutti gli altri sembrano essere stati abbandonati immediatamente dopo la creazione. Si tratta per lo più di profili abbandonati o falsi, che l’azienda usa per attirare i clienti, che devono pagare per mandare messaggi o file alle signore presenti sul sito. Sono stimolati a farlo da messaggi automatizzati che segnalano (l’inesistente) interesse delle signore a intraprendere un dialogo con l’utenza pagante.
GLI ANGELI ROBOT –
Newitz ha trovato ampia conferma del fatto nelle mail interne, nelle quali si discute ampiamente della creazione di questi falsi profili, chiamati «angeli» e del problema di renderla più veloce ed economica possibile. Persone designate dall’azienda o servizi esterni sono stati impiegati per la loro creazione, assistiti da team che si preoccupano di reperire le immagini da utilizzare, ma la creazione sembra procedere caoticamente e la produzione andare a fasi alterne, subendo anche le crisi di creatività degli addetti, chiamati a produrne decine al giorno o le improvvise defezioni di corrispondenti stranieri.
SOLO UOMINI CHE PAGANO PER INTERAGIRE CON PROFILI FALSI –
Ironia della sorte, la giornalista ricorda che il sito fu presentato come rivolto in particolare alle donne, anche se poi sia il modello di business che la comunicazione sono chiaramente intesi ad attirare gli uomini, che sono quelli che pagano. Per rimediare all’evidente squilibrio, la giornalista ha provato a costruire alcuni profili e quello di donna eterosessuale è stato inondato di messaggi e foto esplicite, l’azienda ha così cominciato a produrre «angeli», anche se in misura non sufficiente al bisogno, visto che il rapporto tra utenti uomini e robot femminili era di 7 a 1. Molto meglio di quello reale, ma ancora scarso. L’interesse dell’azienda a moltiplicare questo traffico è evidente e altrettanto evidente è che si tratti di strategia e non di errore, una truffa non dissimile a quella per la quale chiedevano soldi agli utenti per cancellare definitivamente i loro dati, e poi invece li mantenevano. Un target sul quale sono concentrati al punto di non prevedere possibili interazioni donna-donna o comunque omosessuali, il target è il maschio etero e non sono ammesse distrazioni.
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UNA TRAPPOLA PER UOMINI POCO SVEGLI –
Un’amara scoperta per gli utenti truffati, una rivelazione tremenda per il futuro di un’azienda che ora si trova tra le mani un database con 32 milioni di uomini in cerca d’avventure, che hanno visto i loro dati messi in piazza e ora scoprono anche di essere stati truffati e di aver pagato per interagire con dei risponditori automatici. Un sito per uomini, progettato e gestito da uomini per far soldi con uomini che pagano per mandare messaggi a profili finti e robot. Un disastro su tutta la linea gli utenti e per l’azienda, che alla luce di queste ultime rivelazioni non sembra avere un futuro, ora che l’incanto è stato rotto e l’inganno rivelato.
(Photocredit copertina: Lauren Hurley/PA Wire)