Ashley Olsen, c’è un primo sospettato per il delitto di Firenze
13/01/2016 di Redazione
L’omicidio di Ashley Olsen, la ragazza americana trovata strangolata in casa la mattina del 7 gennaio potrebbe essere vicino alla soluzione. Ad incastrarlo le telecamere fiorentine, che hanno immortalato diverse volte colui che avrebbe legato un cavetto usb al collo della trentacinquenne. Per la certezza assoluta, scrive l’inviato del Messaggero si aspettano le immagini dell’ingresso nel portone di casa di Ashley e del suo assassino.
Ma potrebbe essere questione di ore: di quest’uomo si sa già tutto, un piccolo spacciatore di cocaina dell’Oltrarno, uno che la Squadra Mobile tiene d’occhio da tempo. Dove l’ha incontrato Ashely? Probabilmente proprio al Montecarla, il suo locale preferito, i tavolinetti neoclassici, la luce soffusa, quell’aria un po’ maledetta che le piaceva tanto. E da lì si sono incamminati verso casa, poi chissà cosa è accaduto. Perché è arrivato a ucciderla?
Qualcuno ipotizza un gioco erotico, ma non ci sono ancora le prove per dimostrarlo. Sulle tracce dell’assassino c’è la Squadra Mobile di Giacinto Profazio, ma il compito è tutt’altro che facile.
Un’inchiesta difficile, piena di abbagli, di micidiali trappole. Come quella sedia spezzata trovata in casa di Ashley: nessuna lite furiosa prima del delitto, solo Federico, il fidanzato, che quando l’ha trovata morta pensava di impazzire e ha spaccato tutto quello che si è trovato davanti. Come il cadavere trascinato dal soppalco al piano di sotto: sempre Federico che la portò giù sperando fosse ancora viva, provando disperatamente a rianimarla. E poi il falso hacker, e il reggiseno sulla bicicletta che non era suo…
“NON SI E’ DIFESA”
A far nascere il sospetto del gioco erotico c’è la certezza della Procura che Ashley non si sia difesa, ma potrebbe anche non averne avuto il tempo. È stata violentata? Per saperlo si aspettano i risultati della perizia chimico-tossicologica che non arriveranno prima di un mese.
(Photocredit copertina: ANSA)