Assad: “L’Isis è nato in Iraq grazie all’Occidente. Io Presidente? Decidono i siriani”
18/11/2015 di Maghdi Abo Abia
“Si tratta di un crimine orribile, noi in Siria sappiamo cosa vuol dire perdere una persona cara: ne soffriamo da 5 anni”. Queste le parole di Bashar Al-Assad, presidente della Siria, intervistato dal Tg1 a proposito degli attentati dello scorso venerdì a Parigi. E Assad lancia un preciso messaggio circa la “paternità” dell’Isis: “Non è iniziato in Siria, Baghdadi è stato rilasciato dagli Usa, è stato nelle loro prigioni, lo stesso Blair ha detto che la nascita dell’Isis è nato durante la guerra in Iraq. La loro confessione è la cosa più importante”.
BASHAR AL-ASSAD: “L’ISIS? NATO IN IRAQ E PRIMA IN AFGHANISTAN”
Bashar Al-Assad, parlando ancora della strage di Parigi, ritiene che si tratta “di un crimine orribile, esseri innocenti uccisi senza alcun motivo. Uccisi come in Libano o in Sinai, con i russi morti a bordo dell’aereo abbattuto. L’Isis è iniziato in Iraq, non è cominciato in Siria ma in Iraq e ancora prima in Afghanistan secondo quello che dicono loro. Nei giorni scorsi lo stesso Tony Blair ha detto che hanno contribuito loro in Iraq. Agli Occidenti dispiace solo per la morte dei francesi? I sentimenti non possono avere nazionalità”. “L’Isis -continua Assad- continuerà finché sarà sostenuto dai paesi mediorientali e dall’Occidente”. Occidente che ha fornito l’ombrello alle organizzazioni terroristiche “per cambiare un governo dall’esterno visto come un regime”. La colpa di Bashar Al-Assad e dei siriani? “Tutti hanno una colpa, anche per chi ha sostenuto il terrorismo”.
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BASHAR AL-ASSAD: “UN NUOVO PRESIDENTE? DECIDONO I SIRIANI”
Bashar Al-Assad ha poi parlato del suo futuro, premettendo che al momento non cambierà nulla finché l’Isis non verrà sconfitta: “non si puo’ iniziare nessun processo politico senza aver prima distrutto i terroristi in Siria”. E per il futuro? Bashar Al-Assad sostiene di non voler rimanere a tutti i costi: “resterò se i siriani mi vorranno. Il futuro della Siria è tutto per noi. Certo all’interno della Siria c’è chi è con il presidente e chi contro”. Il processo avviato a Vienna, continua Assad, “è sicuramente un passo importante ma la cosa più importante è che ci siederemo uno accanto all’altro. Non si parla del Presidente ma si definirà ciò che vorranno i siriani”, ha aggiunto Assad.