Atac Roma rimane senza fondi
21/10/2015 di Tommaso Caldarelli
Le banche chiudono la linea di credito alla municipalizzata del trasporto pubblico romano e Atac rimane senza fondi: Mps, Intesa, Unicredit e Bnl sono esposte verso Atac Roma per 163 milioni di euro che sarebbero state disposte a prolungare se solo l’assemblea degli azionisti, ovvero il solo comune di Roma che partecipa Atac al 100%, avesse approvato il bilancio 2014 che certifica passività per 140 milioni di euro.
ATAC ROMA RIMANE SENZA FONDI
Il Messaggero nella Cronaca di Roma spiega come stanno le cose.
Atac resta senza il credito bancario. Gli istituti hanno congelato i finanziamenti in essere non essendo stato ancora approvato il bilancio 2014 (chiuso in rosso per 140 milioni). Ieri mattina presso il Comune, il vicesindaco Marco Causi con delega al bilancio affiancato da Stefano Esposito (assessore ai Trasporti) e da Maria Grazia Russo (direttore amministrativo dell’azienda di trasporti) avrebbe incontrato i rappresentanti di Bnl, Intesa Sanpaolo, Mps e Unicredit. Sono i quattro istituti esposti per 163 milioni con una linea di credito in scadenza proprio ieri che avrebbe dovuto essere rinnovata: una tranche del prestito è con ammortamento. C’era la disponibilità a prorogarne la durata se non ci fosse stato l’intoppo di un rendiconto annuale ancora senza sigillo formale da parte del socio. In teoria il bilancio avrebbe potuto essere approvato già ieri. L’assemblea dei soci della municipalizzata (partecipata al 100% dal Campidoglio) però è andata deserta, tutto rinviato alla prossima settimana. La seduta chiave diventa quindi quella di martedì 27. Se, come si auspica, arriverà il via libera, le banche sono pronte a tornare a sedersi attorno al tavolo per un’altra proroga.
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Tutto rimandato a una settimana, mentre Atac rimane sempre più al centro delle polemiche sopratutto dopo che l’assessore uscente Stefano Esposito ha portato alla magistratura un “dossier” relativo alle malepratiche nella municipalizzate; proprio l’assessore ha causato un innalzamento del livello dello scontro interno all’azienda.
Il consiglio, infatti, è in bilico. L’amministratore delegato Danilo Broggi è dimissionario da fine settembre, qualche settimana fa ha già lasciato l’azienda il dg Francesco Micheli e le banche vogliono dal Comune assicurazioni che sia garantita la continuità manageriale. Solo dopo aver ottenuto quest’altra certezza, apriranno il rubinetto del credito. In attesa che gli istituti proroghino il finanziamento, l’azienda della mobilità romana potrà beneficiare del finanziamento straordinario per il Giubileo e del corrispettivo mensile del Contratto di servizio: questi soldi serviranno per la manutenzione delle metropolitane. Il finanziamento concesso ad Atac due anni fa era di 280 milioni. Lo scorso anno fu rinegoziato per 12 mesi con l’impegno a ridurne l’ammontare attraverso il ricavato del piano di dismissioni immobiliare. Piano fermo al palo perchè Roma Capitale ha preso una delibera per la cessione degli immobili (ex rimesse e garage) che necessitano sia modificata la destinazione d’uso per farli diventare commerciali. La delibera dovrà essere rivista e adattata allo scopo.
Per il “dream team” voluto da Matteo Renzi per il Giubileo si fa il nome di Marco Rettighieri, attuale general manager di Expo.
Ad occuparsene probabilmente sarà il nuovo management. In pole per occuparsi dei trasporti della Capitale resta Marco Rettighieri, attualmente direttore di Expo, che ha rifiutato il posto da amministratore delegato di Atac ma che due giorni fa, in una riunione riservata a Palazzo Chigi, ha assicurato di essere disponibile a gestire il delicato settore della Mobilità di Roma Capitale, fino alle elezioni comunali, con il ruolo di commissario.