Attentato alla moschea in Nigeria: il terrorismo non fa notizia, se le vittime sono musulmane
21/11/2017 di Alice Bellincioni
Questa mattina, un attentato alla moschea in Nigeria ha fatto almeno 50 vittime, tutti fedeli che si recavano alla preghiera del mattino. A renderlo noto è la polizia locale, che – anche se manca ancora una rivendicazione – sospetta che l’attacco provenga dal gruppo jihadista Boko Haram. L’organizzazione terroristica alleata con l’Isis negli ultimi sei anni ha ucciso 20.000 persone e causato 2,3 milioni di profughi, secondo i dati di Amnesty International.
Solitamente gli attentati, in un Paese multi-confessionale come la Nigeria, sono rivolti contro i cristiani, anche se – come è successo anche in diversi attacchi terroristici in Europa – spesso tra le vittime si contano molti musulmani. In questo caso poi, se la matrice jihadista venisse confermata, i terroristi avrebbero mirato proprio ad altri islamici, non estremisti.
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ATTENTATO ALLA MOSCHEA IN NIGERIA, 50 MORTI CHE NON FANNO NOTIZIA
Le vittime musulmane, però, fanno meno notizia delle altre: dell’attentato alla moschea in Nigeria si parla poco sui media. Si sa che ad azionare il detonatore è stato un ragazzo giovanissimo, di soli 17 anni: si è mescolato alla folla di fedeli diretti alla preghiera del mattino, con indosso un giubbotto carico di esplosivo e, una volta entrato, si è fatto saltare per aria. Il bilancio delle vittime, purtroppo, è ancora provvisorio: il portavoce della polizia, Othman Abubakar, ha spiegato che è difficile contarle, perché sono dislocate su diversi ospedali della regione. In un primo momento le autorità hanno parlato di 15 morti e 20 feriti, ma secondo fonti della sicurezza interpellate dalla Bbc, i morti sarebbero almeno 50 e decine i feriti.
Secondo la polizia l’attentato alla moschea in Nigeria porta chiaramente la firma di Boko Haram (il nome significa “l’istruzione occidentale è proibita”). Il sospetto deriva dalle modalità, ma anche dalla posizione della città di Mubi, che si trova nello Stato di Adamawa, nel nord-est del Paese, al confine con il Borno, la base del gruppo jihadista. Nell’ultimo periodo, dopo che i militari hanno riconquistato territori precedentemente sotto il controllo dei terroristi, nella zona si sono intensificati gli attacchi terroristici.
Non è chiaro neanche se il 17enne che ha azionato il detonatore fosse davvero aderente al gruppo: spesso i terroristi usano come kamikaze giovani e donne rapiti. Anche se l’esercito nigeriano è riuscito a scacciare Boko Haram da alcune roccaforti nella foresta, l’obiettivo del presidente Muhammadu Buhari di “schiacciare” il gruppo è ancora lontano. Fondata nel 2002, l’organizzazione terroristica dal 2015 è alleata con l’Isis e dalla Nigeria si è estesa anche agli altri Paesi che si affacciano sul lago Ciad, Niger, Camerun e Ciad.