Pasticcio Auditel, svelati i nomi delle 5.600 famiglie che determinano lo share

Pasticcio Auditel: è stato inquinato il campione di 5.600 famiglie italiane le cui preferenze televisive determinano lo share, la percentuale di ascolto dei programmi in onda sul piccolo schermo. L’identità delle famiglie, che dovrebbe restare anonima, è stava svelata forse a causa di un bug del software del sistema di rilevazione. Scrive Maassimo Sideri sul Corriere della Sera:

Il sistema di rilevazione degli ascolti tv dell’Auditel è in discussione da tempo, ma stavolta il problema è ancora più serio se non grave: chi fa parte del panel non deve conoscere quali sono gli altri soggetti rilevati per evidenti rischi di inquinamento dei risultati. Gli stessi nomi delle famiglie sono difesi da un sistema in pieno stile Spectre che negli anni è stato anche lo stile della stessa Auditel, sempre poco incline a comunicare e spiegare. E invece pare che sia avvenuto proprio questo: la Nielsen, la società alla quale sono affidate operativamente le rilevazioni per Auditel, avrebbe incrociato male i cavi come si diceva una volta e chi non doveva sentire aveva un microfono acceso nelle altre stanze. Il giallo nel giallo è quale quota del panel sia stata contaminata. Da questo dato si capirà se siamo di fronte a un «Audi-gate».

Il campione di 5.600 famiglie rappresenta l’intera popolazione italiana. Ognuna delle famiglie ha un perso statistico molto elevato: 50 di esse rappresentano poco meno dell’1% del Paese. Un’eventuale stop al servizio Auditel manderebbe nel caos un’intero settore. Spiega ancora Sideri sul Corriere:

È facile immaginare che chi compra spazi non sarà del tutto contento. Ma anche per la programmazione del palinsesto, il pagamento dei ricchi cachet e le decisioni editoriali sarebbe un dramma: lo share è una religione monoteista e spegnere l’Auditel significa mettere questa industry (che solo di investimenti pubblicitari tra gennaio e agosto ha toccato i 2,2 miliardi) nel buio totale. È come tornare all’età della pietra, non esistono altri indicatori tranne che per i canali che passano attraverso le smart box a pagamento come Sky.

(Foto di copertina: ANSA / CLAUDIO ONORATI)

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