Avetrana, confermato il carcere per Cosima Serrano e Sabrina Misseri
21/11/2014 di Red Stripe
È ripreso questa mattina alla Corte d’Appello di Taranto il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne strangolata e buttata in un pozzo ad Avetrana il 26 agosto 2010. La corte al termine della Camera di Consiglio, durata una settimana, ha deciso che due dei tre indagati, Cosima Serrano e Sabrina Misseri, zia e cugina della vittima, dovranno rimanere in carcere fino alla fine del processo. Michele Misseri invece dovrà rimanere ad Avetrana.
LA CAMERA DI CONSIGLIO DURATA UNA SETTIMANA – La Corte, presieduta da Rosa Patrizia Sinisi, in questa settimana ha deciso su molte delle richieste presentate da accusa e difesa nella prima udienza dello scorso 14 novembre. La Corte ha accolto la richiesta della pubblica accusa che chiedeva la sospensione dei termini per la custodia cautelare in carcere dei tre imputati principali, la cui scadenza era prevista per il 15 gennaio prossimo. Rigettata la richiesta fatta dagli avvocati di Sabrina, Franco Coppi e Nicola Marseglia e dal legale di Misseri, Luca Latanza, di esaminare nuovamente in aula l’agricoltore di Avetrana.
LEGGI ANCHE: Avetrana, processo in corso: otto imputati per l’omicidio di Sarah Scazzi
RESPINTA UNA PERIZIA PSICHIATRICA PER MICHELE MISSERI – Accolta invece, la richiesta di acquisizione agli atti del testo di una telefonata avvenuta tra Sabrina e il padre Michele lo scorso 6 ottobre 2010, telefonata in cui sembra che Misseri abbia confermato il delitto alla figlia. La chiamata non faceva parte del fascicolo del processo di primo grado. Rigettate le altre richieste di acquisizione di ulteriori dichiarazioni fatte da Misseri durante le interviste rilasciate ai giornalisti. La Corte ha infine negato una perizia psichiatrica e sulla capacità testimoniale di Michele Misseri. (Photocredit copertina Lapresse)