«Baby squillo: la mamma sapeva e ci guadagnava»
13/11/2015 di Redazione
Baby Squillo: la mamma di una delle due minorenni dei Parioli conosceva la situazione della figlia 14enne e incitava a versarle ancora più soldi. Sono queste le motivazioni choc della sentenza che vede condannata la madre della ragazzina nello scandalo delle baby escort dei Parioli. Ne parla il Messaggero:
Sapeva che la figlia faceva la baby squillo. E ne approfittava accettando da lei versamenti quotidiani di centocinquanta, duecento euro. Peggio ancora era arrivata ad incitarla. I giudici della III Corte di appello di Roma in ottanta pagine di motivazioni hanno spiegato perché i personaggi chiave dello scandalo delle baby escort dei Parioli non hanno meritato sconti di pena. Le parole più dure sono state riservate alla madre di una delle due lolite finita a processo per sfruttamento della prostituzione minorile e condannata a una pena di sei anni, confermata in appello. «L’imputata non merita attenuanti in prevalenza», ha scritto il collegio, presidente Giuseppina D’Antonio «attesa la concreta gravità del reato, lungi dall’apparire eccessiva la pena si presenta congrua e adeguata». Giusto anche che la donna risarcisca la figlia di ventimila euro «come ristoro economico per il pregiudizio subìto anche in conseguenza della condotta delittuosa della madre».
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BABY SQUILLO: LA MAMMA “SAPEVA E INCITAVA” – «Per lungo tempo ha ricevuto dalla figlia quattordicenne versamenti quotidiani di 150-200 euro ed ha scelto di non farsi domande sulla provenienza del denaro, non solo prendendo atto della circostanza ma cominciando a fare conto su quel denaro la cui provenienza illecita era più che evidente, e giungendo infine a sollecitarne i versamenti», hanno espresso nelle motivazioni della sentenza.
«Dopo l’arresto alle domande su cosa aveva pensato quando aveva visto tutto quel denaro in mano alla figlia, aveva detto che credeva che la piccola spacciasse droga». A smentire la madre «sfruttatrice» era stata anche l’altra minore coinvolta nello scandalo: «Perché chi spaccia non incassa cinquecento euro al giorno».
«E’ quasi imbarazzante dover rivelare in questa sede», scrivono riprendendo le motivazioni di primo grado «che nessuna madre accetterebbe la notizia che la figlia di appena 14 anni sia entrata in un giro di spacciatori, e che quotidianamente, dopo la scuola, confezioni dosi di cocaina per poi passare parte del corrispettivo al grossista e al resto alla famiglia».
(GettyImages credits foto copertina)