La bambina torturata a morte dai genitori
05/07/2012 di Alessandra Cristofari
Aveva solo 8 anni la bambina che ha perso la vita a causa delle sevizie presunte del padre. L’uomo avrebbe abusato di lei e della sorella più piccola per mesi.
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IL CASO – È finito in tribunale il ventinovenne che avrebbe torturato le figliolette, la più grande non ce l’ha fatta e Wadiyma n’è andata a solo otto anni. Al Sherawi è accusato insieme alla compagna An Anood Mohammed Al Ameri per abuso: utilizzavano ferri roventi e pistole stordenti.
L’ACCUSA – La coppia chiudeva le bambine nel bagno e nel ripostiglio della loro casa di Dubai, lasciandole senza cibo e acqua. Al Ameri, 27 anni, ha ammesso la colpevolezza ma Al Sherawi si ritiene innocente e dice di aver solo “nascosto il corpo di Wadiyma” in seguito alla morte. Il Procuratore li accusa di aver seviziato le bambine per sei mesi: il corpo di Wadiyma è stato scoperto il mese scorso. La sorellina sopravvissuta ha delle lesioni testimoniate dal 10% di invalidità permanente ma il padre dice: “L’ho portata in ospedale quando si è rotta il braccio”.
LE FORZE DELL’ORDINE – Mohammed Ali Rustom, capo della squadra investigativa ha detto che il corpo della bambina è stato trovato nella zona di Al Badayer a Sharjan. Lo stato di decomposizione era talmente avanzato da rendere difficile l’analisi delle cause di morte. Durante il processo alcune urla hanno invaso l’aula: “Che tu possa bruciare all’inferno!”: le parole lanciate ai presunti genitori assassini. L’udienza non è ancora finita.
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