Bambino disabile escluso dalla gita per colpa di un ritardo del Comune
15/10/2017 di Redazione
A Santa Teresa di Riva, in provincia di Messina, un bambino disabile è rimasto escluso dalla gita scolastica, a causa di un ritardo del Comune. La gita a Sant’Alessio Siculo era in programma per il 13 ottobre, ma la Direzione didattica del Comune si è attivata per organizzare il trasporto del bambino con difficoltà motorie solo il 10, quando gli è arrivata la richiesta della scuola. Dall’ufficio parte una e-mail alla cooperativa, che non la legge e così il danno è fatto: tre giorni dopo il bambino disabile resta escluso dalla gita scolastica.
BAMBINO DISABILE ESCLUSO DALLA GITA SCOLASTICA, A CAUSA DI UN RITARDO DEL COMUNE
«Bastava una telefonata», osserva giustamente il sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, che punta il dito contro chi, all’interno del Municipio, «avrebbe dovuto adoperarsi per organizzare un servizio di una banalità unica», come riporta la Gazzetta del Sud. Non vuole fare il nome del dipendente inadempiente – «la gogna non mi piace» – ma sulla vicenda vuole vederci chiaro: «La scuola ha fatto richiesta il 10 ottobre per ottenere il servizio il 13 ottobre. In 4 giorni chi di competenza non è riuscito a far fronte alla questione. Ho appreso che è stata inviata solo una mail alla cooperativa che gestisce il trasporto scolastico e siccome non ha risposto nessuno, la storia è finita così, dimenticata. Non sono disposto ad accettare una cosa simile e, pertanto, esigo delle spiegazioni sensate, altrimenti procederò di conseguenza», assicura Lo Giudice.
LE SCUSE DEL SINDACO DI SANTA TERESA DI RIVA AL BAMBINO DISABILE ESCLUSO DALLA GITA SCOLASTICA
Per il momento il sindaco della cittadina ionica ha provveduto a scusarsi personalmente con la famiglia del bambino disabile escluso dalla gita scolastica: «Non conosco personalmente lo studente, ma gli chiedo pubblicamente scusa sia a nome mio che a nome dell’intera comunità santateresina». «Mi sento mortificato – aggiunge Lo Giudice – quel che è accaduto non deve più ripetersi».
Foto copertina: Pixabay