Banconote da 500: guida all’abolizione in 5 domande
06/05/2016 di Redazione
Banconote da 500 euro
sono state abolite dalla Bce. Ecco una guida in 5 domande e risposta all’addio al taglio più grosso della moneta unica europea.
- Quante banconote da 500 euro ci sono in circolazione? I pezzi da 500 euro in circolazione sono circa 594 milioni, il 3% di tutte le banconote della moneta unica. Il loro valore molto più elevato però fa sì che i 500 euro in circolazione abbiano un valore del 28% di tutte le banconote dell’euro in circolazione.
- Come saranno ritirate dalla circolazione le banconote da 500 euro? Il Consiglio direttivo ha trovato un accordo sulla formula fine del 2018. Tra due anni e mezzo i 500 euro non saranno più riconosciuti come mezzo ufficiale di pagamento. Le banconote saranno gradualmente sostituite con altre di taglio inferiore. La Bce non ha dovuto ordinare uno stop al conio visto che l’Austria, il Paese responsabile, ha smesso di stampare le cosiddette Bin Laden dal 2014.
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- Per quanto tempo si possono tenere ancora le banconote da 500 euro? La data del loro ritiro definitivo per ora non c’è. Sarà una decisione delle singole banche centrali nazionali, responsabili della sostituzione. Su questo punto ogni istituto centrali si è mosso in autonomia. La Bundesbank ritira ancora i marchi tedeschi, mentre in Italia o Francia è ormai vietato.
- Quanto costa la cancellazione dei 500 euro? Per sostituire la banconota sarà necessario stampare più 100 e 200 euro. La Bundesbank aveva parlato di costi fino a 500 milioni di euro per questa operazione. Oltre a questo, la Bce rischia di perdere parte dei diritti di signoraggio nel caso in cui i cittadini preferiscano investire i loro risparmi finora detenuti coi 500 euro in altri beni.
- Perché sono stati cancellati i 500 euro? La motivazione ufficiale è il contrasto alla criminalità e al riciclaggio del denaro. Chi opera nell’illegalità paga abitualmente in contante per non rendere tracciabili le loro attività. I critici della cancellazione sostengono però che la decisione sia stata presa dalla Bce per favorire la sua politica monetaria non convenzionale. I tassi negativi sui depositi presso la Bce rende più conveniente l’accumulo di contante di grosse dimensioni per gli operatori finanziari.
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