Bangladesh, italiano ucciso a Dacca. Verifiche su rivendicazione Isis
28/09/2015 di Redazione
La Farnesina ha confermato la morte di un nostro connazionale a Dacca. L’ambasciata italiana in Bangladesh ne ha informato la famiglia e segue il caso in stretto contatto con le autorità locali inquirenti. L’uccisione è stata rivendicata dall’Isis attraverso i suoi canali social (le autorità italiane stanno verificando l’autenticità della rivendicazione).
ITALIANO UCCISO A DACCA, COOPERANTE 50ENNE –
Secondo le ricostruzioni della polizia (stando a quanto riferito dal portavoce della polizia di Dacca) l’uomo, Cesare Tavella, 50enne, cooperante, stava facendo jogging nel quartiere diplomatico della capitale, lungo la via delle ambasciate, quando gli aggressori (probabilmente due persone) lo hanno ammazzato con tre colpi di arma da fuoco. Poi sono fuggiti a bordo di una motocicletta. L’uomo lavorava per la Icco Cooperation, ong olandese. Il decesso è avvenuto in ospedale. L’omicidio è precisamente avvenuto nella strada 90 della capitale, nell’area di Gulshan.
ITALIANO UCCISO A DACCA, RICOSTRUZIONE –
Alcuni testimoni ai media locali hanno raccontato di aver udito almeno tre spari. Tavella è stato colpito all’addome, alla mano destra e al gomito sinistro. Gli uomini armati hanno lasciato il nostro connazionale «in una pozza di sangue» e sono poi riusciti a scappare. Alcuni passanti hanno caricato il corpo per portarlo agli United Hospitals, dove però Tavella – lo ha raccontato una fonte ospedaliera – è arrivato già morto, «con numerose ferite da arma da fuoco». La polizia ha subito escluso l’ipotesi della rapina finita male, visto che l’uomo aveva ancora con sè tutti gli oggetti.
Tavella si occupava di un progetto, denominato ‘Proofs’ (‘Profitable Opportunities for Food Security’), nel campo dell’agricoltura locale e dell’alimentazione. Aveva cominciato a lavorare nell’ambito dello sviluppo nel 1993, sempre nel settore della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale, in diverse ong internazionali, soprattutto in Asia. «Si considera un giocatore di squadra, che cerca di fare le cose nel modo più efficiente possibile con un team di persone sorridenti», si legge sul suo profilo online sul sito del progetto Proofs.
ITALIANO UCCISO A DACCA, RIVENDICAZIONE ISIS? –
Su Twitter intanto la direttrice del Site, Rita Katz riferisce che l’uccisione del nostro connazionale sarebbe stata rivendicata dall’Isis. Katz ha pubblicato una foto della vittima dicendo che si chiamava Tavella Ceseara (una trascrizione errata). Nella rivendicazione si legge:
In un’operazione speciale dei soldati del Califfato in Bangladesh, una pattuglia di sicurezza ha preso di mira lo spregevole crociato Cesare Tavella dopo averlo seguito in una strada di Dacca, dove gli è stato sparato a morte con armi silenziate, sia lode a Dio.
E ancora:
Ai membri della coalizione crociata diciamo: Non sarete sicuri nelle terre dei musulmani. È solo la prima goccia di pioggia.
«Le prime indagini mostrano che si tratta di un attacco premeditato. La vittima non aveva con sé soldi ed era arrivata in Bangladesh da poco», ha detto il portavoce della polizia di Dacca, Muntasirul Islam. Muntasirul non ha voluto legare l’aggressione ad alcun gruppo estremista autoctono, sottolineando che «ancora è presto per trarre conclusioni».
ITALIANO UCCISO ACCA, CORDOGLIO DEL GOVERNO –
A nome del governo italiano il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha espresso il suo cordoglio per l’uccisione del cooperante e la sua vicinanza ai familiari. «Stiamo lavorando per verificare l’attendibilità della rivendicazione di Daesh in collaborazione con le autorità locali che in un primo tempo avevano attribuito la responsabilità dell’omicidio alla criminalità comune», ha poi fatto sapere Gentiloni all’Ansa.
(Foto di copertina: ANSA / ICCO COOPERATION)