Spese pazze Sardegna, Barracciu rinviata a giudizio: «Mi dimetto da sottosegretaria»

Il sottosegretario alla cultura del governo Renzi, Francesca Barracciu (Pd) è stata rinviata a giudizio in un processo dove è imputata per peculato aggravato, sotto accusa per l’uso improprio dei fondi ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna. Dopo la decisione, la sottosegretaria ha comunicato al governo le sue dimissioni: «Ritengo doveroso dimettermi ed avere tutta la libertà e l’autonomia necessarie in questa battaglia dalla quale sono certa uscirò a testa alta».

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BARRACCIU RINVIATA A GIUDIZIO. I PM: «SPESE PER 81MILA EURO» –

Questa la nota con cui Barracciu ha reso noto il suo passo indietro:

«La notizia del rinvio a giudizio per l’inchiesta sui rimborsi per i consiglieri regionali della Sardegna mi colpisce ed amareggia, sia dal punto di vista personale, sia da quello dell’impegno e del lavoro che ho profuso in questi anni di politica ed amministrazione e che ho continuato a mantenere anche al governo. Con una dedizione assoluta all’incarico che mi è stato affidato e che riguarda il bene forse più prezioso del nostro Paese: la valorizzazione della sua bellezza, della sua cultura, della sua storia”. Barracciu ha rivendicato di essere “fiduciosa nel percorso della Giustizia e «Affronterò il processo con determinazione e serenità, nella certezza di essere totalmente innocente. Voglio, inoltre, con lo spirito di responsabilità che da sempre mi accompagna, evitare che strumentalizzazioni politiche e mediatiche coinvolgano l’attività del Governo e il fondamentale processo di riforma e di cambiamento che sta portando avanti per il bene del Paese. Per questo ritengo doveroso dimettermi dall’incarico di Sottosegretario ed avere tutta la libertà e l’autonomia necessarie in questa battaglia dalla quale sono certa uscirò a testa alta. Ringrazio il Presidente del Consiglio e il Ministro per l’opportunità che mi è stata offerta e le persone e le strutture che con me hanno collaborato e nelle quali ho sempre riscontrato tanta passione e generosità»

Barracciu, ex candidata alla presidenza della Regione Sardegna e in passato consigliera regionale dem, dovrà presentarsi di fronte alla seconda sezione penale il prossimo 2 febbraio. Il gup Lucia Perra ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dall’accusa (il pm titolare della maxi-inchiesta sui fondi destinati ai gruppi è Marco Cocco). Alla Barracciu i pm contestano spese per 81 mila euro, effettuate quando l’ormai ex sottosegretaria era tra i banchi del Consiglio regionale, durante la XIII legislatura. Lei aveva giustificato le stesse spese come rimborsi spesa chilometrici per i viaggi nell’isola effettuati con la sua auto per attività politica.

BARRACCIU RINVIATA A GIUDIZIO, M5S AVEVA CHIESTO LE DIMISSIONI –

Subito dopo la notizia del rinvio a giudizio per la sottosegretaria Barracciu, era stato il M5S a chiedere un suo passo indietro: «Ora dimissioniL’avevamo chiesto in tempi non sospetti, presentando già a marzo 2014 due mozioni a prima firma Manuela Serra ed Emanuela Corda, quando le indagini su Francesca Barracciu erano ancora in corso», hanno denunciato i gruppi di Camera e Senato. Allora il ministro Boschi aveva replicato: «Non è intenzione di questo governo chiedere dimissioni di ministri o sottosegretari sulla base di un avviso di garanzia». Una conferma della linea dello stesso Renzi: «Ho sempre detto che un avviso di garanzia non può giustificare le dimissioni. E lo confermo».

Ora però, dopo il rinvio a giudizio, i pentastellati era tornati a rivendicare il passo indietro della Barracciu: «Ora il governo farebbe bene a trarne le dovute conseguenze e la Barracciu a dimettersi, togliendo l’ennesima onta su questo esecutivo».  Fino alla decisione della stessa esponente dem, che ha comunicato le sue dimissioni.

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