Beppe Grillo brucia i candidati al Quirinale e sbaglia su Raffaele Fitto
15/01/2015 di Stefania Carboni
Dopo tutte le indiscrezioni uscite sulla stampa, che parlano di uno stop alle Qurinarie del M5S, in queste ore a metter una pietra tombale al totonomi nel Movimento 5 Stelle per il Quirinale è Beppe Grillo. Il leader, in un lungo post sul blog intitolato “ll tunnel dell’orrore delle presidenziali”, brucia una serie di nomi in corsa per l’elezione del presidente della Repubblica. Cita perfino Raffaele Fitto (che non è quirinabile perché classe 1969) citandone l’inchiesta Fiorita e il fallimento Cedis.
Al Luna park oltre al tunnel dell’orrore c’è però anche il tunnel dell’amore. Si entra in due su un vagoncino, innamorati, le braccia dell’uno dietro alle spalle dell’altro. I piccioncini sono Renzie e Berlusconi. Entrambi vogliono un presidente di garanzia. Uno per rimanere al Governo e avere un firmatutto sempre a disposizione (si sente già la nostalgia canaglia di Napolitano…), l’altro per ottenere l’agibilità politica, salvarsi dai processi D’Ambrosio e Lavitola e mantenere in piedi le sue traballanti aziende.
Su Fitto il comico interviene a gamba tesa. Convinto:
Per partecipare alla corsa per il Quirinale i procedimenti giudiziari sono una benedizione, un medagliere, e Raffaele Fitto (Forza Italia) ne ha ben due: l’inchiesta “La Fiorita” per tangenti in sanità in Puglia e sul fallimento Cedis.
Ecco tutti gli altri “complimenti” con cui il comico genovese etichette alcuni quirinabili
(Foto Credits LaPresse)