Beppe Grillo sospende tre consigliere M5S di Assemini che fecero un esposto contro il sindaco Puddu
15/05/2015 di Stefania Carboni
Undici marzo, seduta del Consiglio Comunale di Assemini, paesino della Provincia di Cagliari, ma sopratutto unico e primo Comune a cinque stelle della Sardegna. In quella che dovrebbe essere una maggioranza coesa (15 consiglieri su 24 in quota M5S) va in scena lo strappo. Irene Piras, Stefania Frau e Rita Piano prendono la parola. E fanno affermazioni pesanti. «Ricordo a chi dice di esser il Movimento 5 Stelle – dichiara Piras – che esser 5 stelle non vuol dire scattarsi foto davanti a una bicicletta gialla. Vuole dire qualcosa di diverso, voleva dire dare delle risposte ai cittadini». Le tre esponenti accusano sindaco e giunta di scarsa trasparenza, partecipazione e legalità. Non solo: hanno fatto un esposto in procura, contro il sindaco e la giunta.
ASSEMINI M5S E “LE INFLUENZE DI UN EX PD” – Qualche giorno fa 14 pagine di documentazione sono arrivate sul tavolo del pm Marco Cocco. Dentro atti, eventi precisi, tutti legati al personaggio centrale, l’avvocato. «La sua presenza all’interno degli uffici del palazzo comunale – recita l’esposto riportato da Nuova – era ed è tuttora costante, onnipresente e particolarmente invadente e ogni decisione politico-amministrativa di un certo rilievo avviene sotto il suo controllo o quantomeno deve avere il suo benestare». «Per svolgere tale funzione Murtas visiona, analizza e accede liberamente a documentazione strettamente amministrativa, atti di gestione e quant’altro possa essere rilevante per i suoi interessi. Solo successivamente le esponenti si rendevano conto che l’aiuto reso dall’avvocato Murtas fosse tutt’altro che disinteressato». Il quotidiano sardo riporta ulteriori dettagli:
Murtas interviene sulla pianta organica del Comune e la moglie, Stefania Picciau, acquisisce d’incanto una posizione di responsabilità con un forte aumento della retribuzione, il tutto senza passare per le procedure di valutazione stabilite dalla legge. Cresce anche il potere di Jessica Mostallino, vicesindaco cui viene assegnata anche l’inedita delega assessoriale al contenzioso. Grazie a quella la Mostallino, praticante legale e secondo l’esposto «notoriamente collaboratrice nello studio di Murtas» si occupa delle controversie in cui l’avvocato è controparte dell’amministrazione e fa pressioni – così scrivono le tre consigliere – perché a Murtas vengano liquidate parcelle arretrate per 100mila euro. Dall’esposto: «Si verifica la situazione paradossale e di grave conflitto di interessi in cui l’avvocato Murtas è al contempo consulente per il Comune del quale si vorrebbe – con il benestare del sindaco – tutelare gli interessi e, dall’altro lato, è lui stesso artefice di contenziosi contro l’amministrazione, occupandosi, attraverso la propria “collega di studio” assessore Mostallino, della valutazione sulla resistenza in giudizio e sulla scelta degli avvocati che devono patrocinare l’ente».
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CASO ASSEMINI: BEPPE GRILLO SOSPENDE – Come ha reagito lo staff nazionale davanti al terremoto scatenato internamente? Con una sospensione per le tre esponenti M5S inviata direttamente dallo staff di Beppe Grillo. A darne notizia è il Fatto Quotidiano che ha intervistato le tre esponenti:
“Certo questa non è la prassi”, spiegano al telefono con ilfattoquotidiano.it. Insieme parlano in vivavoce; insieme, da mesi, portano avanti una battaglia interna nel nome dei valori del Movimento, assicurano: primo la trasparenza. “Abbiamo anche pensato a uno scherzo”, dicono. Sono chiamate a giustificare la presunta diffamazione del sindaco Mario Puddu, della giunta e del consiglio. Risponderanno singolarmente, ma “la delusione è davvero forte”.
Lo staff ha invitato le grilline a replicare alla comunicazione di sospensione entro dieci giorni dal ricevimento. Domani scade il termine previsto per controbattere a quella che, nonostante il lavoro d’indagine, sembra derubricata a bega comunale.
ASSEMINI M5S, PARLA PUDDU: “ACCUSE INFONDATE” – Qualche giorno fa il sindaco Mario Puddu ha respinto le accuse. In un lungo post sui social ha dichiarato:
Ecco che quindi leggere certi articoli sul giornale, vedere il nome del tuo sindaco associato alla Procura (il motivo è ancora da capire) assume una gravità ancora maggiore.
E in questo meccanismo, che vede la figura delle istituzioni in caduta libera nell’opinione pubblica, chi ha meno colpe è il cittadino (una minima colpa l’attribuisco anche al lettore superficiale, perché non si fa di tutta l’erba un fascio), mentre la peggiore delle responsabilità è dell’amministratore che si macchia di colpe per cui provare vergogna, anche perché non dimentichiamo che uno dei principali compiti, scritti o meno, degli amministratori è quello di dare l’esempio.
Ma ciò che mi preme sottolineare è la responsabilità di chi si diletta a lanciare accuse infondate; di chi prova a infangare il nome e il lavoro di persone che con onestà e dedizione passano le loro giornate a cercare di migliorare le sorti dei cittadini (in questo caso gli asseminesi), persone che due anni fa hanno deciso di mettersi in gioco per cambiare le cose, che hanno detto che non è vero che «non si può fare politica in modo disinteressato e onesto»
In tutto questo caos ora proseguirà la magistratura.
(In copertina foto ANSA/ANGELO CARCONI)