Berlusconi: «Sarò a Bologna da Salvini. Roma? Sosterremo Marchini. E c’è un nome a Milano»
31/10/2015 di Redazione
Sarà a Bologna da Salvini, il Cav, nonostante i malpancisti dentro Forza Italia: «Fa fughe in avanti, meglio stargli vicini». E, in vista delle prossime amministrative, Berlusconi, intervistato da “Repubblica”, spiega di voler puntare su Alfio Marchini a Roma. E di voler replicare la stessa formula anche a Milano, candidando una figura “non politica”, di “alto profilo”: «L’ho proposta a Salvini e mi sembra d’accordo. Lo presenteremo a giorni. Non posso dire altro, altrimenti lo brucio», ha spiegato a margine della festa dei 40 anni di Nunzia De Girolamo, tornata in casa azzurra dopo lo strappo con Ncd.
BERLUSCONI: «A ROMA MARCHINI, A MILANO ABBIAMO UN NOME DI ALTRO PROFILO» –
Sulle pagine del quotidiano diretto da Ezio Mauro, si racconta come Berlusconi si sia presentato da solo alla festa:
«È la festa dei 40 anni di Nunzia De Girolamo, rientrata dall’Ncd ma mai allontanatasi realmente dal Cavaliere, e lui mai se la sarebbe persa. Anche a costo di presentarsi senza Francesca Pascale (le due non si prendono) e ripetere un paio di volte la battuta «sono tornato single, ora cerco un miliardario per un matrimonio o una unione civile». Nunzia è entusiasta per l’ospite d’onore, al polso il bracciale con cinque giri di perle tenuti da quattro strisce di diamanti, che le ha appena regalato. Il marito Francesco Boccia, deputato Pd, lo saluta, poi resta di là, a parlare con Nico Stumpo, altro invitato, minoranza dem. Carfagna, Biancofiore, Bernini, ma non c’è un solo alfaniano».
Nonostante dentro Fi non manchino le polemiche per la decisione del Cav di presentarsi sul palco leghista, Berlusconi non cambierà idea. «Vado, il centrodestra deve essere unito. Salvini?È bene stargli accanto, non farlo fuggire. Si sono sentiti mercoledì per concordare i dettagli, il leghista Gianluca Pini e il forzista Gregorio Fontana organizzeranno insieme la manifestazione di Bologna». E ancora:
«Il rapporto con Salvini? In privato è diverso da come lo vedete in pubblico. In tv appare aggressivo, parla alla pancia della gente. Invece è simpatico, per altro più milanista di me. E quando alza la voce gli dico: guarda che non ti faccio fare più il vicepresidente del Milan. Con Bossi è diverso, siamo quasi fratelli, lo sento tuttora».
In vista, però, ci sono già le amministrative 2016, con Fi e Lega che devono decidere sulle candidature e sciogliere i nodi. Se a Milano il nome resta top secret, il Cav sembra voler accelerare su Roma, puntando sull’imprenditore Marchini, corteggiato da destra a sinistra.
«La Meloni sarebbe un buon sindaco? Non credo, perché Giorgia punta alla Regione. Lei sarebbe un buon governatore. Al comune c’è già Marchini e se proponessimo un altro candidato vorrebbe dire andare divisi e perderemmo di sicuro. Marchini non l’ho visto, ma l’ho sentito di recente. Piace, piace soprattutto alle donne. È una figura sulla quale si può puntare».
Trascorrono pochi minuti e al salottino si avvicina per un saluto rapido (e poco caloroso) proprio la Meloni. Quando subito dopo le racconteranno delle parole del leader forzista strabuzzerà gli occhi: “Ma davvero ha detto così? Marchini non sarà mai il nostro candidato”», si spiega su “Repubblica”.
BERLUSCONI: «RENZI CAMBIERÀ ITALICUM»
Berlusconi continua a dirsi convinto di poter recuperare intanto terreno nei confronti sia della Lega che di Renzi:
«Noi siamo in crescita, Salvini è bravo, ha un gradimento personale che supera il trenta per cento, è alle spalle di Renzi che però cala di dieci punti. Io terzo al 25 e la cosa ha del miracoloso, senza essere stato mai in tv a differenza loro. Ma ora torno, eccome ». Vede Myrta Merlino de “L’aria che tira” su La7 e coglie la palla al balzo: «Se mi invita, presto sarò da lei». Saluta il direttore Bianca Berlinguer e Maurizio Mannoni del Tg3 e con lui si lancia: «Fate il miglior tg della tv italiana». Sembra passato un secolo dalle guerre di un tempo.
Il Cav si dice poi convinto che Renzi cambierà l’Italicum, la legge elettorale prima votata da Fi in tempi di Nazareno, poi accusata di spingere – insieme alle riforme costituzionali – verso la deriva autoritaria. «Un errore votare l’Italicum? Renzi lo cambierà perché gli conviene così. Non potrebbe mai ripetere il 40 delle Europee e con Grillo rischia. Vedrete che lo cambierà». Ma il Cav Cav rivendica anche di non voler tornare a parlare con Renzi di riforme e smentisce le voci di uno strappo finto con Verdini: «Non lo sento, no. E non è vero che quella sia stata una operazione concordata. Però la nostra è stata una rottura politica, non personale». Infine, Berlusconi prova pure a mediare nel partito per trovare una sintesi sulle unioni civili, provando a scherzare: «C’è stato un dibattito ai gruppi l’altro giorno. Tra i nostri ci sono Gasparri e altri che la pensano in un modo, altri in maniera opposta. È un tema etico, lascio libertà di coscienza. Sempre che ne abbiano una».