Capodanno Rai con bestemmia, parla l’autore dell’sms: «I botti spaventavano il mio cane»
04/01/2016 di Valentina Spotti
Continuano le polemiche dopo l’sms con bestemmia mandato accidentalmente in onda da Rai1 durante il concerto di Capodanno: dopo gli echi sui social e l’attacco dell’Osservatore Romano, arrivano anche le dichiarazioni del diretto interessato, l’autore di quel messaggio. Si tratta di Vito Zingarelli, 21enne di Taranto che, contattato dal Corriere della Sera, spiega che avrebbe inviato quell’sms incriminato perché innervosito dai botti che stavano spaventando il suo cane.
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«I BOTTI SPAVENTAVANO IL MIO CANE»
Il giovane, studente di Scienze Motorie, racconta la sua serata a Giovanna Cavalli del Corriere della Sera. Serata che non sarebbe andata secondo suoi piani:
«Ero nervoso, perché mi era saltata la serata del 31 con gli amici», racconta che è già buio e sta guidando sulla superstrada con l’auricolare e menomale, visto che è figlio del comandante della polizia municipale di Massafra. «Ma non ci parlo da un anno e mezzo, i miei sono separati». Maturità al liceo scientifico con 89 su 100, iscritto al primo anno di Scienze motorie, chitarrista heavy metal con la band dei Cobra, nel giro musicale pugliese, calcio, nuoto, pallavolo, una sorella, ecco, questo è Vito. «I vicini continuavano a sparare i botti, da incivili, e il mio cane Cico, un pastore tedesco di 4 anni, aveva una paura tremenda, tremava tutto. Così ho deciso di restare a casa con lui e la mia amica Ilaria. Non c’era granché in televisione, però Gigi D’Alessio proprio non ce l’ho fatta, e allora ho messo su Raiuno, anche se io la guardo poco, la tv. Insomma, ho mandato l’sms. E ci ho aggiunto quello che ci ho aggiunto, perché gli auguri da soli erano un po’ insignificanti».
«LA RAI SI METTE GIÀ IN IMBARAZZO DA SOLA»
Vito, che si dichiara ateo, dice di aver condito il suo messaggio con quell’espressione blasfema che «usa come intercalare». Si rende conto di «aver esagerato», ma è piuttosto chiaro nel non voler passare per colpevole:
«Sì, mi rendo conto che ho esagerato, ma ora ti dico questo: mia madre è laureata in informatica e anche io, sai, non sono un somaro, avevo 10 in matematica e fisica, ma insomma, non è che ci volesse un genio per bloccare la parolaccia, bastava un programma software». C’era, non ha funzionato. «E allora di che parliamo? Ve la prendete con me?» Hai messo in grave imbarazzo la Rai. «La Rai ci si mette già da sola, con i programmi che fa. E con quel conto alla rovescia anticipato, me ne sono accorto subito, ridicoli». […] Per me era solo una cretinata, dopo dieci minuti non ci avrei pensato più. Mi dispiace se ho creato problemi a quel signore che doveva controllare i messaggi e chiedo scusa a tutti quelli che si sono offesi. Però non mi massacrate».
(Photocredit copertina: ANSA)