Modella rapita a Milano e messa all’asta per 300 mila euro dal gruppo Black Death

05/08/2017 di Redazione

Black Death ha colpito in Italia. Lo rivela Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera di oggi, svelando in anteprima il rapimento e il sequestro di una giovane modella inglese avvenuto a Milano.  La vicenda si è svolta a metà luglio, e al momento un anglo-polacco, il sequestratore, è già stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione.

LA MODELLA RAPITA DA BLACK DEATH A MILANO

La giovane modella di 20 anni è stata attirata in un appartamento di Milano mascherato da set fotografico per uno shooting. La donna è stata drogata con la ketamina, iniettata tramite una siringa, e poi tenuta prigioniera per 7 giorni,dall’11 al 17 luglio, mentre il suo corpo era messo all’asta online sul dark web, nella modalità operativa del gruppo Black Death già contenuta in un dossier di Europol. Si tratterebbe di un’assocazione criminale, sulla cui esistenza permangono ancora dubbi, che sequestrerebbe giovani donne per offrirle online a chi le vuole violentare sessualmente. Come racconta il Corriere, La modella inglese era stata messa all’asta con una base di partenza di 300 mila euro da pagare in Bitcoin. La scomparsa della ragazza britannica è stata immediatamente denunciata dal manager dell’agenzia per cui lavorava, e grazie a questa immediata segnalazione, come spiega Ferrarella, in pochi giorni si è riusciti a risolvere il caso.

COME AGISCE BLACK DEATH

La modella era già stata liberata perché madre, anche se la fine del suo sequestro era stato condizionato a unìulteriore richiesta di denaro.

Prima è stato il lavoro per ricostruire e «seguire» ogni minima ultima traccia della giovane atterrata a Milano da Parigi (telecamere dall’aereoporto in poi, agganci del suo cellulare alla rete, ricerca di testimoni occasionali, individuazione del tassista che l’aveva portata fino a una certa strada). E poi, quando il carceriere apparentemente (pur sotto ipoteca di minaccia) libera la ragazza e la riaccompagna sin quasi dentro il Consolato senza immaginare che lì ci siano già i poliziotti a bloccarlo, è stato un lavoro ancora più poderoso per far «parlare» immediatamente una serie di «testimoni» fondamentali ma di per sé senza «voce».

Come rimarca Luigi Ferrarella, il caso permette di ottenere informazioni sul fenomeno Black Death, finora rimasto misterioso. Il sequestratore aveva inviato mail criptate già individuate da Europol, mentre nel suo interrogatorio ha detto di aver agito insieme a non precisati hacker romeni.

Foto copertina: immagine generica tratta da Pixabay

Share this article