Il re dell’omeopatia: «Io prendo gli antibiotici, e li do anche ai miei figli»

29/05/2017 di Redazione

«Gli antibiotici li prendo e li do anche ai miei figli». L’ultima volta «l’anno scorso, dopo l’estrazione di un dente del giudizio». Parla così Christian Boiron, 70 anni, francese, laureato in farmacia e considerato uno dei padri dell’omeopatia. È il direttore generale del gruppo Boiron, leader mondiale dei farmaci omeopatici con quasi 4mila dipendenti e un fatturato di 610 milioni di euro.

 

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OMEOPATIA, TRA LIMITI E OPPORTUNITÀ

In un’intervista rilasciata ad Elvira Serra per il Corriere della Sera l’imprenditore spiega l’importanza del ruolo del medico, impegnato a decidere di volta in volta qual è il farmaco migliore per il paziente. Per Boiron non dev’esserci antitesi tra omeopatia e allopatia. Il loro obiettivo è comune e la loto integrazione può essere preziosa:

Ha mai dato loro gli antibiotici?

 

Ride. «Certo, sono un farmacista. E ho scelto ogni volta la cura migliore per loro, come qualunque papà e nonno. Anche mia madre e mio padre erano farmacisti, da piccolo sono stato curato in modi diversi. Casa nostra era frequentata da medici tradizionali e medici omeopati. La cosa davvero importante è proprio questa: scegliere un buon medico, perché è suo il compito di fare la diagnosi giusta e dare la cura più adatta».

 

Nel caso di Francesco, il bambino di quasi 7 anni morto nelle Marche per una otite bilaterale, adesso tutti puntano il dito contro l’omeopatia.

 

«Non so se nel caso specifico la questione sia la diagnosi o il trattamento, se il problema sia il medico o i genitori che non lo hanno portato subito all’ospedale. Certo è che se una persona muore dopo aver preso un farmaco allopatico, nessuno dà la colpa alla cura. E purtroppo nel mondo ogni anno muoiono due milioni di persone per questo, nessuno dice niente».

 

Il suo parere, però, non è disinteressato. Negli Stati Uniti avete patteggiato cinque milioni di dollari dopo una class action.

 

«Purtroppo in America si fa causa come si respira. E comunque due ricorsi li abbiamo vinti».

 

Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche «Mario Negri», due anni fa ha pubblicato un libro dal titolo «Acqua fresca», alludendo ai benefici dell’omeopatia.

 

«L’ho anche sentito, dopo, Garattini. Ha messo insieme tutte le false posizioni in materia per parlarne male, dimenticandosi che l’omeopatia è prima di tutto il frutto della ricerca farmacologica».

(Foto generica da archivio Ansa)

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