Il Tempo attacca la Boldrini e Giornalettismo per il video anti bufale. Ma il debunking è una cosa seria
18/10/2017 di Gianmichele Laino
Evidentemente non basta un video anti-bufale, che propone dichiarazioni ufficiali della diretta interessata, per sradicare le convinzioni di tanti utenti del web e di un certo tipo di stampa. Oggi, il quotidiano Il Tempo ha criticato l’operazione fatta da Giornalettismo insieme alla presidente della Camera Laura Boldrini: in un video, la terza carica dello Stato ha commentato la TOP 10 delle bufale che, in rete e su alcuni giornali, circolano sul suo conto.
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BOLDRINI BUFALE TOP 10, L’ATTACCO DE IL TEMPO
«Ecco le false bufale della Boldrini» è il titolo di un articolo che ha anche un richiamo in prima pagina. Con quella che viene spacciata per un’operazione di debunking, il pezzo prova a mettere in dubbio le dichiarazioni rese dalla presidente della Camera. In modo particolare, si insiste sulle presunte vacanze della Boldrini a Castelporziano, nella tenuta di proprietà della presidenza della Repubblica, sulla sua posizione sui «monumenti del fascismo da abbattere» e sulle sue mancate dichiarazioni all’indomani degli stupri di Rimini.
BOLDRINI BUFALE TOP 10, LA RISPOSTA SULLE VACANZE A CASTELPORZIANO
Numero uno, «vacanze a Castelporziano a spese del contribuente, con la scorta dei corazzieri». La notizia di cui parla il Tempo è stata diffusa nei caldi giorni di agosto (l’articolo che abbiamo proposto nel video è datato, appunto, 10 agosto). Il quotidiano, oggi, riporta una nota del Quirinale in cui si spiega che «la presidente Boldrini è ospite saltuaria della tenuta presidenziale di Castelporziano». In quegli stessi giorni di agosto – come precisato nel video di Giornalettismo – la presidente della Camera, invece, era in vacanza in Grecia a spese proprie. La notizia delle sue visite sulla spiaggia di Castelporziano, tuttavia, è stata sapientemente utilizzata in ottica populista, facendo passare la Boldrini come una «scroccona» che approfitta della sua posizione per non pagarsi le ferie. E l’espressione «a spese dei contribuenti» non può derivare da altro se non dal fatto che la spiaggia sia stata monitorata dai corazzieri. Come dire che il corpo speciale di sorveglianza del presidente della Repubblica (e dei beni della presidenza della Repubblica) sia una spesa inutile che grava sulle nostre tasche. Ma allora questo dovrebbe valere anche per le altre operazioni di cui i corazzieri sono incaricati e non soltanto quando c’è di mezzo la Boldrini che «viene ospitata saltuariamente» in una tenuta di proprietà della presidenza della Repubblica. Si potrebbe obiettare che, in ogni caso, la spiaggia di Castelporziano rappresenti un privilegio per alcune figure istituzionali. Ma questo «problema» si pone sin dal 1872 (quando l’allora ministro delle Finanze Quintino Sella la acquistò per lo Stato italiano come tenuta di caccia del re) e non solo per una «visita saltuaria» di Laura Boldrini. Eppure, è stata lei a finire nell’occhio del ciclone per questa notizia che ha – diciamo così – manipolato ad arte la realtà. E anche questo – ahimè – è fare falsa informazione.
BOLDRINI BUFALE TOP 10, LA RISPOSTA SUI MONUMENTI FASCISTI DA ABBATTERE
Numero due, i monumenti fascisti. Il Tempo cita un video di aprile 2015 in cui la presidente Boldrini, parlando con alcuni anziani partigiani, «annuisce» alle loro richieste di «ripulire le strade dal fascismo» e, di sfuggita, dice che «quantomeno si potrebbe cancellare la scritta DVX dall’obelisco del Foro Italiaco». Il quotidiano, inoltre, si propone di fornirci i link a gentile richiesta. Noi ringraziamo, ma quel video lo conosciamo bene e ve lo mostriamo noi:
Così come vi proponiamo – in modo tale da potervi fare una vostra idea in proposito – un video girato il giorno dopo:
Il primo riguarda un colloquio con alcuni anziani partigiani che manifestavano un loro disagio e che la presidente stava ascoltando. Il secondo mostra una dichiarazione ufficiale in cui la Boldrini illustra la propria posizione sul tema del presunto abbattimento dei monumenti fascisti. Entrambi risalgono al 2015. Una polemica che poteva benissimo finire lì, con le parole della terza carica dello Stato che nega qualsiasi intento distruttivo nei confronti dei simboli del ventennio. Invece, è stata ripresa anche due anni dopo, dai giornali di cui – nel video – vi mostriamo i titoli: «Buttiamo giù i palazzi del fascismo» (con tanto di virgolettato), «Boldrini: giù i palazzi fascisti», «L’ultima della Boldrini, via i monumenti fascisti». Il tutto con un inevitabile strascico di polemiche, distorsioni della realtà e dibattiti televisivi. Quando e in quale occasione la Boldrini ha detto di «voler abbattere i monumenti o i palazzi del fascismo»? Lo avevamo scritto noi e lo ha ribadito lei nel video della TOP 10 delle bufale: mai. Eppure, se in strada, a Roma o in qualsiasi altro posto, si ferma una qualsiasi persona e le si chiede cosa pensi della Boldrini, ci sono molte possibilità che questa risponda: «Chi? Quella che vuole abbattere i monumenti fascisti?». Quindi, anche questa è una fake news.
BOLDRINI BUFALE TOP 10, LA RISPOSTA SULLE MANCATE DICHIARAZIONI DOPO GLI STUPRI DI RIMINI
Numero tre, le mancate dichiarazioni sullo stupro di Rimini (commesso da stranieri) avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 agosto. Il Tempo riconosce che le parole della Boldrini – che hanno condannato inequivocabilmente il fatto – siano arrivate il 29 agosto. Nel frattempo, in questo lasso di tempo, c’è stato un vero e proprio fiorire di attacchi alla presidente della Camera per il suo silenzio colpevole. Le dichiarazioni, tuttavia, sono arrivate, nonostante le indagini degli inquirenti fossero ancora in corso. Un rischio al quale la Boldrini si è esposta pur di condannare il terribile fatto di cronaca. Valeva la pena, nel frattempo, attaccarla per il suo presunto silenzio, spostando l’attenzione dall’episodio in sé alla polemica politica strumentale e gratuita? Inoltre, una volta arrivate le dichiarazioni della Boldrini, è stato dedicato per riportarle – sui giornali che l’avevano attaccata – lo stesso spazio concesso alle polemiche sul suo silenzio? E, se sì, siamo sicuri che sia stato fatto senza i toni faziosi del si è svegliata solo ora? Siamo ricascati nuovamente nella manipolazione dell’informazione.
BOLDRINI BUFALE TOP 10, LA RISPOSTA SULL’ARTICOLO DI LERCIO
Infine – permetteteci quest’ultimo paragrafo – il Tempo riconosce la correttezza del debunking sulle altre bufale, ma ci attacca per aver fatto un altro «scivolone», cioè quello di aver «spacciato per bufala» un articolo satirico di Lercio sulla Boldrini che chiedeva di ospitare i vucumprà sotto gli ombrelloni. Qui si gioca davvero con le intelligenze altrui. Sappiamo benissimo che quello è un pezzo satirico, leggiamo Lercio e sorridiamo spesso alle sue trovate geniali. Proprio per questo, però, ci preoccupiamo quando tante persone sulla rete – dagli influencer del web, ai semplici utenti medi – condividono queste notizie in maniera virale spacciandole per vere o credendo, in buona fede, alla loro veridicità. Per questo motivo, la presidente Boldrini, nel suo appello conclusivo, invita le persone a «riscontrare la fonte» delle notizie. Nulla, quindi, è stato lasciato al caso, anzi: quello della notizia di Lercio era proprio un caso emblematico di come, ai tempi del web 2.0 e dei social network, anche le battute rischiano di trasformarsi in qualcosa di più grosso (e di più pericoloso). Noi, che proviamo a fare debunking, conosciamo bene queste dinamiche e cerchiamo di contrastarle. E sarebbe bene che anche gli altri organi di informazione facessero lo stesso.