Bollo auto, Renzi pensa all’abolizione

11/03/2016 di Redazione

Bollo auto. Dopo i provvedimenti per gli 80 euro in busta paga e il taglio delle tasse sugli immobili Matteo Renzi pensa ad un piano per lasciare ancora più soldi nelle tasche degli italiani. L’ipotesi al vaglio del premier sarebbe l’abolizione del bollo auto, una mossa da 5,9 miliardi che consentirebbe al governo e alla maggioranza che lo sostiene di recuperare consenso in vista delle prossime elezioni amministrative.

 

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BOLLO AUTO, LE IPOTESI AL VAGLIO DEL PREMIER

Un annuncio potrebbe arrivare proprio nel vivo della campagna elettorale. Al vaglio di Palazzo Chigi ci sono diverse soluzioni per coprire il mancato gettito. Ne parla oggi Elisa Calessi su Libero:

«Serve qualcosa come gli 80 euro», ripete. Qualcosa che gli italiani sentano subito come una boccata d’aria. E che raggiunga una platea vasta. Dopo aver messo al lavoro il team economico insediato a Palazzo Chigi e aver verificato con via XX Settembre la fattibilità della proposta, il piano è quasi definito. La mossa a sorpresa è la cancellazione del bollo auto. Una delle tasse più odiose per gli italiani, subito dopo quella sulla casa. Tenuto conto che di auto ce n’è almeno una per famiglia, abolirla significa arrivare in tutte le case gli italiani. Gli uffici di palazzo Chigi hanno appurato che il bollo, a oggi, è pagato da 50 milioni di persone.
Certo, il problema è la copertura. L’imposta è statale. Ma il gettito è destinato alle casse delle regioni, che la utilizzano per tutte le spese extra-sanitarie. Si chiederebbe alle regioni, già oggetto di tagli ai trasferimenti, di rinunciare, in totale, a una torta di 5,9 miliardi. A meno che non si decida – cosa che è allo studio – di prevedere, almeno nel primo anno – un’esenzione parziale: per esempio si potrebbe pensare di non fare pagare il bollo solo a chi acquista un’auto nuova o, se si vuole ridurre ancora di più la platea, solo per i primi tre anni. In quest’ultimo caso si arriverebbe a 350 milioni. Ma le ipotesi allo stadio sono diverse. Si ragiona, come via di riserva, sulla cancellazione delle tasse sui passaggi di proprietà o del superbollo, introdotto nell’ultimo scorcio del governo Berlusconi e confermato da Monti. C’è poi da tener presente che la tassa cambia da regione a regione, a seconda delle esenzioni, legati a particolari categorie di proprietari o di veicoli. Altra ragione che pende a favore dell’abolizione è che il tasso di evasione è molto alto, in media il 12%. Prova che il sistema com’è ora non funziona.

Il governo pensa anche come rispondere alle prvedibili proteste delle regioni per le mancate entrate. Una soluzione potrebbe essere trovata attraverso un tesoretto derivante dal risparmio degli interessi sul debito pubblico.

(Foto di copertina: ANSA / FRANCO SILVI)

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