Bonus bebè 2016, l’assegno per i nuovi nati: ecco cosa c’è da sapere
03/11/2015 di Redazione
Bonus Bebè 2016
La legge di Stabilità 2016 presentata lo scorso 15 ottobre non prevede particolari bonus per i genitori di bambini appena nati o adottati, ma resta in vigore l’assegno di natalità già introdotto dalla manovra finanziaria 2015. Ecco cosa c’è da sapere sulla misura di sostegno alle famiglie.
BONUS BEBÈ 2016, COS’È –
Il bonus bebè è una delle misure per la famiglia introdotte con la legge di Stabilità 2015 (legge n. 190 del 23 dicembre 2014) con l’obiettivo di «incentivare la natalità e contribuire alle relative spere per il sostegno». Si tratta di un assegno erogato mensilmente a partire dalla nascita o di adozione di un bambino. Le modalità di fuizione e i limiti del bonus sono stati indicati nel decreto del presidente del Consiglio pubblicato nella Gazzetta Uffiale del 10 aprile 2015. È stato possibile presentare domanda a partire dall’11 maggio 2015.
BONUS BEBÈ 2016, CHI PUÒ RICHIEDERLO –
L’assegno è destinato ai nuclei familiari con un figlio nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 e viene riconosciuto su domanda di un genitore convivente con il figlio. Per ottenere il bonus bebè è necessario che, al momento della richiesta e per tutta la durata del beneficio, i nuclei familiari siano in possesso di un Isee (l’Indicatore della situazione economica equivalente) non superiore a 25mila euro annui. È previsto per i figli di residenti in Italia: per i figli di cittadini italiani o comunitari, ma anche per i figli di cittadini di paesi extracomunitari con permesso di soggiorno Ue e soggiornanti di lungo periodo. I cittadini italiani sono equiparati ai cittadini stranieri aventi lo status di rifugiato politico o lo status di protezione sussidiaria.
BONUS BEBÈ 2016, QUANTO VALE –
Il bonus bebè è fissato in un importo annuo pari a 960 euro (80 euro al mese), che diventano 1.920 euro (160 euro al mese) per i nuclei familiari in possesso di un Isee fino a 7mila euro. L’assegno non viene tassato perché non concorre alla formazione del reddito complessivo.
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BONUS BEBÈ 2016, QUANTO DURA –
L’assegno viene corrisposto dall’Inps con cadenza mensile e viene concesso per 36 mensilità, a partire dal giorno di nascita del bambino (o di ingresso nel nucleo familiare in seguito di adozione) fino al compimento dei tre anni di età (o fino al terzo anno dall’ingresso in famiglia).
BONUS BEBÈ 2016, COME RICHIEDERLO –
Il bonus bebè dev’essere richiesto all’Inps presentando una domanda per via telematica secondo modelli predisposti dall’Istituto. La domanda può essere presentata a partire dal giorno della nascita del bambino o del suo ingresso nel nucleo familiare e non oltre i 90 giorni.
BONUS BEBÈ 2016, QUANDO VIENE INTERROTTO –
La legge ovviamente prevede anche i casi in cui i genitori non hanno più diritto a ricevere il bonus. Ciò avviene nel caso in cui il nucleo perda i requisiti per l’assegnazione, come il limite dell’Isee, o in caso di decesso del bambino, di revoca dell’adozione, di decadenza dell’esercizio della responsabilità genitoriale, di affidamento del figlio a terzi, di affidamento esclusivo al genitore che non ha presentato la domanda. Il genitore richiedente è obbligato a comunicare tempestivamente all’Inps il verificarsi di una delle causa dei decadenza dall’assegno.
BONUS BEBÈ 2016, QUANTO COSTA ALLO STATO –
La legge di Stabilità 2015 ha stabilito l’onere del bonus bebè per ognuno degli anni in cui dovrebbe essere erogato, dal 2015 al 2020. Per il 2016 il governo ha previsto un costo per lo Stato di 607 milioni di euro. Il decreto del presidente del Consiglio che ha stabilito modalità di fruizione dell’assegno ha stabilito che nel caso in cui, in seguito al monitoraggio dell’Inps, l’onere sostenuto dall’istituto dovesse rivelarsi maggiore delle previsioni di spesa stabilite dalla manovra finanziaria, un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà rideterimanre l’importo annuo del bonus e i valori dell’Isee.
(Foto di copertina da archivio Ansa)