I rapporti tra il boss della ‘ndrangheta e la Juve, ancora interrogatori

Continua a vele spiegate l’inchiesta della procura di Torino sui rapporti tra alcuni dirigenti della Juventus, curva bianconera e personaggi legati alla ‘ndrangheta. Ieri i magistrati hanno ascoltato per cinque ore il presunto boss arrestato ad inizio luglio nell’operazione ‘Alto Piemonte’, Rocco Dominello. I pm cercano in particolare di far luce sul business dei biglietti gratuiti poi rivenduti dagli ultras allo stadio e sui possibili rapporti tra la criminalità organizzata e gruppi di tifosi. Ne parla oggi Jacopo Ricca su Repubblica:

La possibilità di avere una dotazione di biglietti da rivendere a prezzi maggiorati, l’essere considerato da alcuni il referente per garantire l’ordine delle curva e i suoi rapporti con la dirigenza juventina (dall’ad Beppe Marotta al security manager Alessandro D’Angelo, fino al responsabile della biglietteria, Stefano Merulla) sono stati al centro delle domande degli investigatori che nei giorni scorsi hanno di nuovo ascoltato, come persone informate sui fatti, i tesserati del club bianconero. Una scelta dovuta anche alla necessità di verificare le dichiarazioni di Fabio Germani, l’altro grande accusato di aver contribuito a infiltrare la curva bianconera e finito agli arresti domiciliari dopo il Riesame.

 

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I pm hanno già ascoltato Marotta, il primo luglio, e pochi giorni dopo anche Raffaello Bucci, detto Ciccio, l’ex capo della tifoseria che si è poi suicidato poche ore dopo l’interrogatorio. Ieri i magistrati hanno interrogato anche Saverio Dominello, padre di Rocco, considerato il referente in Piemonte della cosca Pesce-Bellocco di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria.

(Foto di copertina: tifosi della Juventus in curva. Credit: ANSA / ANDREA DI MARCO)

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