Il pm chiede che tutti i vetturini delle botticelle di Roma siano rinviati a giudizio per maltrattamenti
28/09/2017 di Gianmichele Laino
Il principale nemico delle botticelle romane, in questo momento, è il pm Alberto Galanti. È lui che, finalmente, ha chiesto il rinvio a giudizio per 43 vetturini che, con il loro calesse, maltrattano continuamente i cavalli per le strade della capitale. Secondo il sostituto procuratore, questi ultimi avrebbero violato gli articoli 110, 113, 727 comma 2 del Codice penale, quelli relativi al maltrattamento degli animali.
LEGGI ANCHE > Roma, è l’ora delle botticelle elettriche? Gli animalisti: «Vorremmo tanto crederci»
BOTTICELLE ROMANE, LA VICENDA GIUDIZIARIA
In effetti, secondo la ricostruzione dell’accusa, le condizioni in cui i cavalli vengono curati e ricoverati nelle apposite strutture del Foro Boario non sarebbero in linea con gli standard minimi del benessere animale. La struttura – secondo il pm – è «incompatibile con la natura degli animali e produttiva di gravi sofferenze».
Inoltre, sono state recapitate altre due informazioni di garanzia a Luca Tosti Croce, veterinario della Asl Roma1 e Luca Avarello, coordinatore della struttura Roma servizi per la mobilità srl di Roma Capitale. «Siamo soddisfatti e fiduciosi nella giustizia – ha commentato il presidente della Lav Gianluca Felicetti, persona offesa insieme al Comune di Roma e all’asp capitolina -. All’ipotesi di maltrattamento degli animali si aggiunge la pluridecennale occupazione abusiva di uno spazio pubblico con forniture a carico dei cittadini».
BOTTICELLE ROMANE, LA POLITICA NON HA MAI RISPOSTO
Una vicenda, dunque, che sta trovando una sua soluzione all’interno delle aule dei tribunali, dopo che la politica ha fornito soltanto risposte insoddisfacenti al problema. Dalla giunta di Gianni Alemanno, passando per quella di Ignazio Marino, Roma non ha mai affrontato in termini radicali l’evidente problema delle botticelle. E nemmeno la giunta di Virginia Raggi, che – in campagna elettorale – si era schierata apertamente contro quella che si configura come una vera e propria lobby, è riuscita a risolvere la questione. Riusciranno le aule dei tribunali a rendere giustizia agli animali maltrattati?