Brebemi, l’autostrada da 2,5 milioni che nessuno usa
10/09/2014 di Tommaso Caldarelli
Brebemi, l’autostrada privata da 2,5 milioni di euro di investimento che collega Brescia alla periferia dell’hinterland di Milano , e costruita per decongestionare il traffico pendolare sull’A4 Milano – Venezia, per ora è sostanzialmente deserta. Rispettate in questo modo le previsioni dei comitati ambientalisti che da anni lottavano contro l’infrastruttura.
BREBEMI, PREVISIONI AL RIBASSO – Un’inchiesta del Corriere della Sera riprende oggi gli allarmi lanciati nei giorni e nelle settimane scorse da consiglieri regionali e mezzi di informazione: la nuova arteria infrastrutturale non sta raggiungendo i suoi obiettivi di traffico. “La nuova autostrada — si legge sul sito della società — avrà flussi giornalieri pari a circa 40 mila veicoli all’apertura e quasi 60 mila veicoli a regime’. In realtà le previsioni sono state riviste al ribasso, portando i valori teorici stimati per il 2015 attorno ai 22 mila veicoli per poi raggiungere a regime i 48 mila”, scrive il Corriere della Sera: nelle prime settimane di settembre, dopo un’estate pessima, il traffico avrebbe raggiunto punte di 20mila veicoli, ma è presto per dire se questo possa essere un segno positivo nella direzione del raggiungimento degli obiettivi.
LE RAGIONI DEL FLOP – Certo è che non è stata una grande estate per la Brebemi. “C’è chi sostiene sia colpa del costo, fuori linea rispetto alla media dei competitor: 15 centesimi al chilometro contro i sette di Autostrade per l’Italia, il che porta a una spesa di 10.50 euro contro i 7,10 del tracciato alternativo”, scrive il Corriere; o che il problema sia che l’autostrada collega Brescia solo a Licate, nella periferia di Milano, e poi è necessario prendere “venti chilometri di provinciali per raggiungere l’aeroporto di Linate” e non ci sia “nessun parcheggio scambiatore per montare in metro e arrivare nel centro di Milano” né la tangenziale per il collegamento diretto all’Autostrada del Sole. L’autostrada è privata, gestita da una società “guidata dal presidente di Unioncamere Lombardia, Francesco Bettoni” che ha dedicato “tutta la vita al progetto Brebemi” e controllata da “Intesa Sanpaolo e gruppo Gavio”; secondo la società, serve tempo per dare valutazioni e comunque l’infrastruttura “ha molti nemici”, prima fra tutte Autostrade per l’Italia che “sul suo tracciato ha esposto un maxi cartello che paragona costi e tempi di percorrenza (indovinate chi perde)”.
LE DENUNCE DEI COMITATI – E’ un fatto però che questi dati confermano le paure e le denunce degli ambientalisti. “Non saranno rispettate le previsioni gonfiate di 80mila veicoli al giorno sulla Brebemi”, aveva denunciato Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia: “La competitività del territorio non dipende certo da 5 minuti in meno di tempi di percorrenza tra Milano e Brescia. In cambio avremo perso migliaia di aziende e imprese agricole”. Tuttavia, per Bettoni e soci, bisogna attendere prima di dare valutazioni: “Si vede che diamo fastidio a molti. Tanti nemici, tanto onore. Noi l’autostrada l’abbiamo fatta per il territorio”