Perché nella busta paga di dicembre ci sono meno soldi?
29/12/2015 di Redazione
Perché nella busta paga di dicembre ci sono meno soldi? È questo l’interrogativo che ogni anno, a ridosso o durante le festività natalizie, si pongono migliaia di lavoratori dipendenti italiani, sorpresi per uno stipendio più leggero rispetto a quello percepito poche settimane prima, a fine novembre. Purtroppo non si tratta di un errore di stampa al quale rimediare con la successiva mensilità, ma del risultato di un calcolo fiscale ben preciso, ovvero il conguaglio Irpef, il ricalcolo delle imposte dovute effettuto dal datore di lavoro.
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COS’È IL CONGUAGLIO IRPEF DI FINE ANNO
Il conguaglio Irpef, detto anche conguaglio di fine anno, consiste nel ricalcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali. Nella busta paga di dicembre vengono indicate le trattenute o il rimborso dell’Irpef, legati al reddito percepito nell’anno intero. In altre parole il lavoratore dipendente può vedere indicato un importo minore o maggiore rispetto agli altri mesi. Nella stessa busta paga, inoltre, vengono indicati i dati relativi al reddito annuo percepito, alle detrazioni fiscali di cui ha beneficiato, all’imposta sul reddito annuo da pagare e già trattenuta durante l’anno.
Se il netto mensile è inferiore a quanto atteso per effetto delle trattenute significa che fino a novembre, compresa la tredicesima ed eventuale quattordicesima, è stata operata una tassazione troppo bassa. Va ricordato che non sono imponibili ai fini Irpef diversi redditi, come i contributi previdenziali, assegni per il nucleo familiare, eventuali rimborsi o indennità per le trasferte o premi per polizze a copertura di rischi professionali, premi di produttività ed eventuali arretrati degli anni precedenti erogati dal datore.
CME SI CALCOLA IL CONGUAGLIO IRPEF DI FINE ANNO
Ma come si calcola il conguaglio fiscale di fine anno? Il datore di lavoro deve provvedere al calcolo di tutte le retribuzioni del lavoratore e risalire poi all’imponibile fiscale sul quale calcolare l’aliquota. L’imposta lorda annuale viene precisamente determinata applicando alla base imponibile complessiva l’aliquota progressiva dell’Irpef (23% fino a 15mila euro, 27% da 15mila a 28mila euro, 38% da 28mila a 55mila euro, 41% da 55mila a 75mila euro, e 43% oltre i 75mila euro). Le aliquote dell’Irpef sono sempre basate sul principio normativo della progressione dell’imposta, in base al quale più alto è il reddito e più è alta l’imposta dovuta allo Stato. Sono oggetto di ricalcolo per determinate il conguaglio di fine anno anche i redditi assimilitati al lavoro dipendente (come i redditi percepiti per le collaborazioni a progetto), le borse di studio, le retribuzioni che sostituiscono il reddito (come la cassa integrazione, l’indennità di mobilità e le indennità per la maternità), i compensi in natura, le pensioni e gli assegni ad esse equiparati.
(Foto di copertina: ANSA / CIRO FUSCO)