«Io cameriera nera? Ma se pago le tasse». La replica all’uomo di Toti e a quella brutta recensione su Trip Advisor

31/08/2017 di Redazione

Ha destato scalpore una recensione rilasciata su Trip Advisor di un ristorante a Cortina d’Ampezzo, la nota località turistica in provincia di Belluno. Il cliente non ha apprezzato la scelta della divisa, o meglio, la persona che la indossava non aveva una carnagione occidentale. Il fatto è che a rilasciare quella recensione è stato Fabio Cenerini, capogruppo di Forza Italia-Lista Toti in comune a La Spezia.

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«Il ristorante? Un posto incantevole, ma sinceramente non ho apprezzato che a servire, con un costume ampezzano, fosse una persona di colore»

La ragazza ha replicato al politico su Repubblica: «Bisogna proprio vivere in un mondo piccolo per non vedere oltre il colore della mia pelle. Questa persona dovrà fare

i conti con la coscienza». Suaila Sa ha 21 anni ed è originaria della Guinea Bissau. Vive a Verona ormai da più di 15 anni
e da due e mezzo lavora nel locale El Brite de Larieto, alle pendici del passo Tre Croci.

«Quando ho letto quel commento su TripAdvisor non ci volevo credere. Siamo ancora qui a giudicare le persone per il colore della pelle» dice nei pochi minuti di pausa tra una portata e l’altra. C’è anche una storia nella storia. È la risposta che il portale ha dato all’inizio ai gestori del locale che chiedevano la rimozione del post. “La recensione rispetta le linee guida”. Sembrava che quelle parole feroci fossero destinate a rimanere lì, tra un giudizio sui canederli, la critica al listino dei prezzi e gli apprezzamenti per il panorama mozzafiato. Ma dopo 24 ore di dibattito acceso sui social, TripAdvisor ha fatto retromarcia con una nota ufficiale: «Abbiamo rivisto la nostra decisione iniziale».

Giuliana Gaspari, titolare del ristorante, sta dalla parte della giovane. Sua si sente italiana, anzi lo è. «I miei genitori sono venuti in Italia 35 anni fa. Mio padre – ha raccontato la ragazza a Enrico Ferro su Repubblica – lavora come meccanico, mia madre fa assistenza ai disabili. Entrambi pagano le tasse, esattamente come me. A differenza di tanti che frequentano Cortina».
Intanto Celerini insiste. Sullo stesso quotidiano non fa marcia indietro. «È come andare in Marocco e vedersi servito il
couscous da un tedesco biondo: assurdo. A La Spezia, ha aperto da qualche tempo un ristorante brasiliano. Non ci ho mai messo piede. Sa perché? Perché sono tutti italiani. Un ristorante tipico, deve essere tipico».

(screenshot Suila dalle pagine di Repubblica)

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